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Team universitario contro fake news (nel gruppo pure una biancavillese)

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Un’app che scova e segnala le fake news. Contro l’informazione falsa e manipolata viene in aiuto la tecnologia, grazie ad un team di dieci studenti dell’Università di Catania. Tra loro, anche Graziana Nicolosi di Biancavilla.

Il gruppo si è classificato primo nella competizione del “Fake News Hackathon”, presentando la demo del gioco “LioTRUE”, realizzata nell’ambito del progetto “Hackademicamente”, promosso dal prof. Davide Bennato del dipartimento di Scienze umanistiche.

Il Fake News Hackathon del Web Marketing Festival, competizione che ha visto sfidarsi nove gruppi provenienti da tutta Italia, molti dei quali composti prevalentemente da ingegneri ed informatici, è stata vinta dal team etneo: sette del Dipartimento di Sciene umanistiche (tra questi la bincavillese Nicolosi) e gli dei dipartimenti di Ingegneria elettrica elettronica e informatica, di Matematica e Informatica, di Scienze della Formazione.

“LioTRUE”, la app realizzata dagli studenti consiste in un un gioco/quiz online che consente agli utenti di mettere alla prova le proprie conoscenze su argomenti disparati: si acquisisce punteggio attraverso il numero di risposte corrette in grado di identificare le notizie vere da quelle false.

Mediante un processo di fact cheking, infatti, il team ritiene che possano distinguere le informazioni corrette dalle fake news che circolano sul web, contrastando la disinformazione e smascherando le bufale.

Il team catanese, che nei giorni del festival ha avuto l’opportunità di seguire gli incontri formativi su innumerevoli aree del marketing digitale, porta a casa non solo un riconoscimento di livello nazionale ma anche un premio economico per poter realizzare il progetto.

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Storie

Vent’anni senza Placido Stissi, il figlio Giuseppe: «Onorati di un papà così»

A “Biancavilla Oggi” il ricordo commosso: «Non ci ha visto crescere, ma siamo certi che veglia su di noi»

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Vent’anni fa la morte di Placido Stissi. Il suo ricordo è intatto. Il suo gesto resta una testimonianza del suo altruismo. Dipendente della Provincia di Catania e stretto collaboratore del presidente Nello Musumeci e poi di Raffaele Lombardo, Stissi stava andando al lavoro. In un punto della tangenziale di Catania, sotto la pioggia battente, accostò e fermò la sua macchina. Lo fece per prestare aiuto ad un giovane automobilista rimasto in panne nella corsia opposta. Mentre attraversa la carreggiata, però, un veicolo lo travolse. Morì a 41 anni, lasciando la moglie Anna Maria e i tre figli, ancora minorenni: Giuseppe, Jessica e Dennis.

Il ricordo del suo primogenito è intriso di affetto e orgoglio. «Sono passati 20 lunghi anni, mi fa onore, ci rende onorati che – dice Giuseppe a Biancavilla Oggi – dopo tutto questo tempo ancora la gente ricordi il gesto eroico che mio padre ha fatto. Non ha riflettuto più di una volta a scendere dalla propria auto e a soccorrere quel ragazzo rimasto in panne e con l’auto capovolta. Non ha pensato alle conseguenze che potevano succedere in quella fatidica giornata piovosa. Come poi effettivamente accaduto, lasciando noi figli piccoli e mia mamma».

Chi ha conosciuto Placido, a Biancavilla, può confermare che le parole del figlio descrivano esattamente quei modi di sincera disponibilità nei confronti di chiunque.

«Mio papà era fatto così. Sempre premuroso. Sempre cordiale e generoso con tutti. L’amico degli amici. Sempre pronto ad aiutare tutti. Un angelo volato in cielo troppo giovane e troppo presto. Oggi è raro fare e ricevere gesti del genere. Soprattutto noi giovani – sottolinea Giuseppe – dovremmo prendere esempio da questi ormai rari gesti di altruismo verso il prossimo. Non si pensa altro che all’invidia e alla cattiveria, invece dovremmo trovare il modo per riportare i bei gesti di solidarietà. Non dovremmo dimenticare che potremmo avere bisogno, anche noi, di un semplice aiuto, una carezza, una mano che ci venga posta sulla spalla o essere ascoltati».

«Noi figli – conclude Giuseppe – siamo veramente onorati di avere avuto un padre così. Mia mamma lo è del marito che ha avuto. Certo, il dolore resta, come il rammarico che ci abbia lasciati così presto senza vederci crescere ed essere al nostro fianco. Ma siamo sicuri che ci veglia da lassù e guida i suoi nipoti nella migliore strada».

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