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Chiesa

I 98 anni di padre Placido Brancato «Un amore grande per la gioventù»

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La testimonianza di una parrocchiana, che è stata sempre al fianco dell’anziano sacerdote: «Ha creduto e crede fermamente nell’oratorio come luogo educativo ai valori, alla convivenza civile e alla fede».

 

di Giuseppe Gugliuzzo

Don Placido Brancato, il sacerdote più anziano di Biancavilla e dell’Arcidiocesi di Catania, compie 98 anni. Un’anima di servo e pastore fedele: ha guidato la parrocchia Annunziata per 50 anni, cercando di farne una famiglia, un ambiente dove vivere la comunione fraterna.

Lucia Papotto fa parte di quella parrocchia, è stata sempre al fianco di padre Brancato, aiutandolo nelle attività di oratorio. Biancavilla Oggi ha raccolto la sua testimonianza.

«Quando percorreva a piedi il tragitto che dalla parrocchia porta al Piccolo seminario, tanti lo fermavano per avere consigli o ricordare eventi ed esperienze vissute insieme. Lui ben volentieri –racconta Lucia– si intratteneva con le persone e subito ne individuava la famiglia di provenienza, il tempo e l’occasione di conoscenza. Era ed è ancora oggi un piacere, quasi un’occasione cercata, parlare con lui e alleviargli la fatica della strada. A conclusione della familiare chiacchierata immancabilmente giungeva la sua benedizione: “Santu e binidittu”».

«La sera, quando chiudevamo l’oratorio –continua Lucia– lui non era mai solo, rientrava a casa accompagnato dai giovani, come un altro sacerdote, che 100 anni prima passando per le vie di Valdocco a Torino, si è reso padre e maestro dei giovani, parliamo di don Bosco. Padre Brancato ha vissuto un amore grande ed appassionato per la gioventù. L’oratorio è stato il luogo preferito per il suo servizio pastorale ai giovani, soprattutto quelli disagiati. Ha creduto e crede fermamente nell’oratorio come luogo educativo ai valori, alla convivenza civile e alla fede».

La Papotto parla di padre Brancato come «uomo intraprendente, aperto alle novità della Chiesa, non lasciava occasione per corsi di aggiornamento e conferenze con l’umiltà di chi deve sempre apprendere per fare meglio, per sé e per gli altri».

Aveva 22 anni quando fu ordinato sacerdote nel 1942 dall’allora arcivescovo mons. Carmelo Patanè. Primo parroco dell’Annunziata e fondatore dell’attuale chiesa di San Salvatore, padre Brancato mantenne il ruolo parrocchiale fino alla dispensa per limiti di età, cedendo l’incarico a padre Giovanbattista Zappalà.

Lo scorso ottobre l’arcivescovo Salvatore Gristina ha presieduto la celebrazione per i suoi 75 anni di sacerdozio. E ha pronunciato parole di affetto e gratitudine: «Ogni educatore cerca di inculcare nei suoi discepoli le giuste virtù ed ogni sacerdote cerca di guidare la comunità e soprattutto le nuove generazioni. Possiamo evidenziare che padre Brancato tutto questo lo ha fatto in maniera egregia ed esemplare. Nel suo oratorio, tanti ragazzi, anche con metodi educativi diversi da quelli di oggi, hanno avuto queste indicazioni da padre Brancato».

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Chiesa

L’ultimo saluto a padre Nicoletti, il vescovo: «Una persona mite e umile»

Addio al prete morto in sagrestia, mons. Renna: «Ogni presbitero desidera andarsene così»

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© Foto Biancavilla Oggi

Una folla commossa e raccolta, ancora quasi incredula, ha accolto la salma di padre Salvatore Nicoletti nella chiesa “Sacro Cuore”. Un ultimo saluto, alla presenza del vescovo di Catania, Luigi Renna, e dall’emerito Salvatore Gristina.

«La sua vita è stata un dono», ha detto Renna, ricordando il sacerdote, morto a 79 anni, nella chiesa dell’Idria, in sagrestia, colto da malore dopo avere celebrato la messa per la comunità neocatecumenale.

«Siamo stati colti impreparati dalla notizia – ha specificato il vescovo – ma anche consapevoli che le circostanze della sua morte sono la situazione più autentica che un cristiano presbitero possa desiderare». E ancora: «La sua morte, che preferisco chiamarla “transito”, è un prolungamento della eucarestia».

Nella sua omelia, Renna ha ricordato l’impegno e la figura di padre Nicoletti, per 37 anni alla guida della parrocchia dell’Idria: «Il suo è stato un impegno umile e costante. La mitezza e l’umiltà di cuore l’hanno reso una persona amabile e semplice verso tutti. È stato una guida di comunità e sacerdote sempre disponibile».

Alla celebrazione, anche il vicario generale, Salvatore Genchi, oltre al clero biancavillese e altri confratelli provenienti da tutta la diocesi. Con fascia tricolore, in rappresentanza della città, il sindaco Antonio Bonanno, a fianco al presidente del Consiglio Comunale, Fabrizio Portale.

Dai parrocchiani dell’Idria a quelli del “Sacro Cuore” (la chiesa in cui ha maturato la sua vocazione), ognuno con un proprio pensiero legato a padre Nicoletti.

Non è mancato il saluto di Gristina: «Padre Salvatore è un dono del Signore. Con la sua umanità e il ministero esercitato. E noi qui presenti siamo la prova di questo dono del Signore alla comunità di Biancavilla e alla Chiesa di Catania. Ringraziamo Padre Nicoletti per ciò che ci ha donato, conserviamo il suo ricordo e facciamo in modo che questi ricordi diano frutto. Sin dal mio arrivo, mi ha colpito la schiettezza di padre Nicoletti e anche nelle difficoltà non è mai mancata la comunione».

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