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In città

Quando il cinema è pure una terapia: il ciak degli ospiti del Cenacolo

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“Inseguendo un sogno”. È il titolo del film, ideato, scritto e interpretato dagli ospiti della comunità terapeutica assistita “Cenacolo Cristo Re” di Biancavilla, nell’ambito del laboratorio cinematografico “Decima musa”, curato dallo psicologo Ilenia Nicotra e dagli educatori Filadelfio Grasso, Rosalba Nicotra, Antonella Salomone e Palmina Strano con regia di Armando Bellocchi. Già proiettato a Catania, il medio metraggio è stato presentato pure a Villa delle Favare di Biancavilla. Altre proiezioni previste a Maletto (9 novembre) e a Randazzo (30 novembre).

La trama del film riguarda un ragazzo che vive nel popolare quartiere di Librino, a Catania, e che non vuole rinunciare ai suoi sogni, alle sue ambizioni. Nonostante i drammi del suo tempo, le contraddizioni della società in cui vive, le difficoltà di una famiglia umile e onesta, lui vuole farcela. Un incontro, la sua forza di volontà, la solidarietà degli amici veri e la passione che da sempre lo accompagna, saranno la sua fortuna. Infine arriverà anche l’incontro che sarà in grado di trasformare il suo modo di vedere il mondo e la vita.

«Il cinema svolge una funzione terapeutica, è uno strumento per fantasticare, favorisce la conoscenza di sé e l’autoanalisi, portando a galla, sulla superficie dello schermo, i fantasmi che abbiamo dentro. Il lavoro svolto dal laboratorio “Decima Musa” –spiegano i promotori– in una prima fase è stato quello di approfondimento dell’arte cinematografica. Gli ospiti hanno iniziato a “raccontare e raccontarsi”, arricchendo il gruppo di una storia del loro vissuto personale. In una seconda fase si è realizzata una bozza di insiemi di racconti correlati tra loro, che hanno creato una storia, interamente raccontata e scritta dai partecipanti al gruppo. Alla fine delle correzioni dei testi si è creata e realizzata una trama che ha dato vita alla sceneggiatura. Infine, in una terza fase, si è realizzato un medio-metraggio, coinvolgendo un regista professionista, i cui attori sono stati gli ospiti della Cta strutturati nel gruppo Decima Musa».

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In città

Cure palliative e dignità del paziente: incontro per i medici di Biancavilla

Iniziativa promossa dall’Istituto Oncologico del Mediterraneo, in collaborazione con Samot Ets

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Anche a Biancavilla ha fatto tappa l’iniziativa formativa dell’Istituto Oncologico del Mediterraneo sulle cure palliative rivolta prevalentemente a medici di medicina generale, psicologi e farmacisti. Categorie professionali chiamate a Villa delle Favare in due giornate dal personale medico delle Cure Palliative della struttura sanitaria che ha sede a Viagrande, con la collaborazione della Samot Catania Ets.

Dare un’adeguata assistenza a pazienti che vivono una condizione acuta e terminale della malattia è una esigenza particolarmente avvertita dai familiari. Alleviare le sofferenze e preservare la dignità della persona sono argomenti che investono la coscienza di tutti.

«Lo scopo di queste giornate itineranti sul territorio – spiegano i promotori – è quello di dare ascolto alle esigenze di chi si trova chiamato a gestire pazienti che necessitano di cure palliative, intese come terapie di supporto volte a garantire la migliore qualità di vita possibile ma che, data l’esiguità del numero di pazienti per singolo professionista, non ha avuto modo di sviluppare una adeguata competenza».

«L’offerta di supporto formativo e pragmatico, da parte di chi svolge in maniera esclusiva cure palliative in un reparto per acuti e sul territorio con l’assistenza domiciliare, ci è sembrata la migliore soluzione per garantire, in un periodo difficile della loro vita, una giusta continuità assistenziale agli utenti».

L’iniziativa a Villa delle Favare ha avuto il patrocinio dell’amministrazione comunale di Biancavilla e la disponibilità dell’assessore Vincenzo Mignemi. Non è mancato il supporto dell’associazione Pcb Odv. L’Istituto Oncologico del Mediterraneo conta di organizzare in futuro nuovi incontri formativi su altre problematiche.

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Chiesa

Fede, riti e movenze che si ripetono da secoli: i “Tri Misteri” di Biancavilla

Per il Venerdì santo, anche una drammaturgia dello scrittore e giornalista Giuseppe Lazzaro Danzuso

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Immagini suggestive, quelle del Venerdì santo di Biancavilla. Immagini che raccontano la fede, i riti e le movenze che hanno attraversato i secoli. La processione dei “Tri Misteri” è iscritta nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana, sotto l’alto patronato dell’Unesco. 

Un evento storico-culturale, oltre che religioso, così denominato perché nel Seicento – quando è nato – i cittadini seguivano tre gruppi statuari. Gli altri si sono aggiunti successivamente.

In occasione delle celebrazioni del 18 aprile 2025, la manifestazione verrà sottolineata da una drammaturgia scritta dallo scrittore e giornalista Giuseppe Lazzaro Danzuso e da corpi illuminanti e luci suggestive. 

Sul sagrato della chiesa madre, le voci narranti degli attori Cinzia Maccagnano (regista dell’opera) e di Fulvio D’Angelo. La musica è affidata al violino e al violoncello. Senza svelare l’allestimento, bastano i pochi dettagli descritti dall’autore dei testi, Lazzaro Danzuso: «Esalteremo la processione con una serie di testi che rappresentano il coro di voci che attraversano i secoli e parlano di questo enorme mistero della morte e resurrezione del Cristo». 

«Il progetto di valorizzazione – dice il sindaco Antonio Bonanno – nasce dall’esigenza di promuovere un momento alto di riflessione e bellezza. Attorno a queste manifestazioni – la Via Crucis, I Tri Misteri e A’ Paci della Domenica di Pasqua – si può anche immaginare di promuovere un turismo esperienziale aperto ai visitatori».

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Direttore responsabile: Vittorio Fiorenza

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