Storie
Il doppio trionfo di Marco Gioco Campione italiano di braccio di ferro
Il giovane biancavillese ha scalato il podio al campionato nazionale di Monsano e vola verso i Mondiali di ottobre, in Bulgaria. «Un mix di forza e tecnica, ce la metterò tutta».
di Vittorio Fiorenza
Campione italiano di braccio di ferro. Anzi, doppio campione: titolo conquistato sia con il braccio destro che con quello sinistro. Marco Gioco, imbianchino di Biancavilla, continua a scalare il podio di una disciplina di cui è appassionato fin da piccolo.
Queste ultime vittorie al campionato nazionale svoltosi al Play Center Paradise di Monsano (in provincia di Ancona) gli consentono adesso la qualificazione ai Mondiali che si terranno ad ottobre in Bulgaria.
Un curriculum di tutto rispetto per il “Braccio di ferro” di Biancavilla. Già vincitore del titolo italiano, lo scorso anno aveva vinto con braccio sinistro il campionato internazionale e, più recentemente, si è qualificato al primo posto del Super Mach con il braccio sinistro e al secondo con il braccio destro. Adesso la sfida delle sfide è il podio di Bulgaria, che porterebbe Marco all’”Over the top”.
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►L’urlo e la forza del campione di braccio di ferro
«È stata una grande soddisfazione –dice Marco Gioco a Biancavilla Oggi– è stato difficile ma ce l’ho fatta, ho dimostrato e ho confermato la mia preparazione. Negli anni ho potuto mostrare sempre maggiore preparazione e oltre alla forza si è aggiunta consapevolezza tecnica, al punto da arrivare fin qui. Ce la metterò tutta ai Mondiali in Bulgaria».
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Storie
Vent’anni senza Placido Stissi, il figlio Giuseppe: «Onorati di un papà così»
A “Biancavilla Oggi” il ricordo commosso: «Non ci ha visto crescere, ma siamo certi che veglia su di noi»
Vent’anni fa la morte di Placido Stissi. Il suo ricordo è intatto. Il suo gesto resta una testimonianza del suo altruismo. Dipendente della Provincia di Catania e stretto collaboratore del presidente Nello Musumeci e poi di Raffaele Lombardo, Stissi stava andando al lavoro. In un punto della tangenziale di Catania, sotto la pioggia battente, accostò e fermò la sua macchina. Lo fece per prestare aiuto ad un giovane automobilista rimasto in panne nella corsia opposta. Mentre attraversa la carreggiata, però, un veicolo lo travolse. Morì a 41 anni, lasciando la moglie Anna Maria e i tre figli, ancora minorenni: Giuseppe, Gessica e Denis.
Il ricordo del suo primogenito è intriso di affetto e orgoglio. «Sono passati 20 lunghi anni, mi fa onore, ci rende onorati che – dice Giuseppe a Biancavilla Oggi – dopo tutto questo tempo ancora la gente ricordi il gesto eroico che mio padre ha fatto. Non ha riflettuto più di una volta a scendere dalla propria auto e a soccorrere quel ragazzo rimasto in panne e con l’auto capovolta. Non ha pensato alle conseguenze che potevano succedere in quella fatidica giornata piovosa. Come poi effettivamente accaduto, lasciando noi figli piccoli e mia mamma».
Chi ha conosciuto Placido, a Biancavilla, può confermare che le parole del figlio descrivano esattamente quei modi di sincera disponibilità nei confronti di chiunque.
«Mio papà era fatto così. Sempre premuroso. Sempre cordiale e generoso con tutti. L’amico degli amici. Sempre pronto ad aiutare tutti. Un angelo volato in cielo troppo giovane e troppo presto. Oggi è raro fare e ricevere gesti del genere. Soprattutto noi giovani – sottolinea Giuseppe – dovremmo prendere esempio da questi ormai rari gesti di altruismo verso il prossimo. Non si pensa altro che all’invidia e alla cattiveria, invece dovremmo trovare il modo per riportare i bei gesti di solidarietà. Non dovremmo dimenticare che potremmo avere bisogno, anche noi, di un semplice aiuto, una carezza, una mano che ci venga posta sulla spalla o essere ascoltati».
«Noi figli – conclude Giuseppe – siamo veramente onorati di avere avuto un padre così. Mia mamma lo è del marito che ha avuto. Certo, il dolore resta, come il rammarico che ci abbia lasciati così presto senza vederci crescere ed essere al nostro fianco. Ma siamo sicuri che ci veglia da lassù e guida i suoi nipoti nella migliore strada».
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