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Applausi per “Gli amanti di Verona” Successo dei DB Friends ad Adrano

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© Foto di CLaudio Caserta

Tra le tante storie d’amore e morte decantate dai poeti di ogni tempo, quella di Romeo e Giulietta è, senza dubbio, una delle più commoventi e drammatiche.

La vicenda dei due giovani amanti shakespeariani è stata rappresentata in due serate nella splendida cornice del Teatro Bellini di Adrano dai “D.B. Friends Compagnia Novaluna” di Biancavilla, che con “Gli Amanti di Verona” per l’abile regia di Vincenzo Licari, giungono alla realizzazione del loro sedicesimo musical.

La Compagnia, nata più di dieci anni fa dalla passione comune di un gruppo di amici per il Teatro, si è affermata col tempo quale realtà culturale di ampio respiro nel territorio biancavillese e adranita, tanto che oggi conta la presenza di circa cinquanta elementi tra i 15 e i 45 anni d’età.

Sul palcoscenico, invaso da un tripudio di colori e musica, ha preso vita la bella Verona descritta Shakespeare e, con essa, i Montecchi e i Capuleti, protagonisti di una storia intrisa d’odio e d’amore, di morte e di colpa.

A vestire i panni di Romeo e Giulietta sono stati Michele Gatto e Marta Stimoli, che hanno dimostrato grande sintonia e abilità nell’inscenare la passione e il dolore dei due amanti. Attorno a loro, gli altri personaggi, appartenenti alle due famiglie contrapposte: la nutrice di Giulietta (Giovanna Fallica), Messere Capuleti (Alfredo Cantarella), Madonna Capuleti (Silvia Alongi), Tebaldo (Giuseppe Marchese), Messere Montecchi (Giovanni D’Agati), Madonna Montecchi (Maria Privitera), Mercuzio (Alberto Pappalardo), Benvolio (Carmelo Calcagno).

Al di fuori delle contese delle compagini nemiche, altri due personaggi simbolo, l’uno del potere temporale, l’altro di quello spirituale: Escalus il Principe (Nicola Santese) e Frate Lorenzo (Vincenzo Licari).

Il popolo di Verona è stato interpretato dal corpo di ballo, guidato dalle coreografe Jessica Russo, Oriana Valastro, Maria Gennaro e Mariaconcetta Merlo. La danzatrice Tiziana Cantarella, nel ruolo della Morte, ha impreziosito lo spettacolo con la sua presenza, conferendo alle scene più ricche di pathos maggiore intensità.

Tutti i componenti del gruppo hanno dato prova di grande coesione sul palcoscenico e di notevole capacità interpretativa, ognuno calzando perfettamente il proprio ruolo.

Lo spettacolo, dodicesimo appuntamento della stagione teatrale adranita 2015-2016, ha ottenuto ampiamente il consenso del pubblico, registrando il tutto esaurito in entrambe le serate.

Qualificandosi, a detta dei presenti, tra i più belli di tutta la kermesse, il recital è riuscito a commuovere ed estasiare gli spettatori.

Dopo il grande successo riscosso ad Adrano, “Gli Amanti di Verona” sono pronti a tornare in scena sabato 21 maggio al teatro “La Fenice” di Biancavilla, per regalare al loro pubblico, ancora una volta, le intense emozioni di una storia d’amore senza tempo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Effetto “Sinner” a Biancavilla: in 60 al torneo di tennis “Ciuri di Mungibeddu”

Finale avvincente e di alto livello: trofeo vinto dalla coppia Salvo Bisicchia – Claudia Minissale

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Chiamiamolo pure “effetto Sinner”. Certo è che il tennis a Biancavilla e in tutto il territorio etneo non è mai stato così in forma. La quarta edizione del torneo di tennis doppio misto “Ciuri di Mungibbeddu” ha registrato numeri da record, con quasi trenta coppie uomo-donna iscritte. Un traguardo che conferma la crescente popolarità dell’evento sportivo. Nato in forma amatoriale solo pochi anni fa, la manifestazione si è rapidamente affermata tra le più attese nella zona.

La finale ha visto la coppia Salvo Bisicchia – Claudia Minissale affrontare Maria Giovanna Granuzzo – Marco Di Fazio, con una vittoria finale di 6-2, 4-6, 10-5 per la prima coppia. Il match è stato combattuto fino all’ultimo, offrendo un livello di gioco elevato che ha mantenuto alta la tensione, culminando dopo settimane di sfide serrate.

Competizione organizzata dalla famiglia Rapisarda

«Il successo di questa edizione è una grande soddisfazione per tutti noi – racconta Vincenzo Rapisarda, ideatore e organizzatore del torneo –. Vedere così tante coppie appassionarsi e partecipare con entusiasmo ci riempie di orgoglio. Il nostro obiettivo era creare un evento che non fosse solo una competizione sportiva, ma un momento di aggregazione per la comunità, mantenendo vivo lo spirito di tradizione che da sempre accompagna “Ciuri di Mungibbeddu”. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato, dai partecipanti a chi ha curato ogni dettaglio dell’organizzazione. E un pensiero speciale va alla mia famiglia, sempre presente sia nell’organizzazione che in campo tra i partecipanti, e a tutti gli amici del tennis che condividono con me questa passione. Spero che il torneo continui a crescere e a coinvolgere sempre più persone negli anni a venire».

Non sono molti i tornei di questo tipo nel territorio etneo, e “Sciuri di Mungibbeddu” si distingue per il successo che ha riscosso negli anni, grazie a una partecipazione in costante aumento, che ha visto la presenza di molte coppie provenienti da fuori provincia. Oltre alla famiglia Rapisarda, che ha messo a disposizione il proprio campo privato per la competizione, il merito va anche a chi ha gestito la logistica: la maestra di tennis Lidia Bondor del “TC Biancavilla” e Piero Di Fazio, presidente del “TC Adrano”.

Evento ispirato dal poeta Giuseppe Tomasello

Il torneo si lega alla poesia dialettale siciliana. Quattro anni fa, infatti, il celebre concorso di poesia dialettale “Ciuri di Mungibbeddu” ispirò la nascita dell’evento tennistico. Giuseppe Tomasello, il poeta-contadino, uno degli animatori del concorso, ebbe l’idea di trasferire l’essenza di quel progetto culturale sul campo da tennis, creando un legame originale tra sport e cultura.

«Ogni cosa bella è destinata a durare – dice Tomasello – spero che anche nei prossimi anni questa iniziativa possa crescere e coinvolgere sempre più gente. L’idea è nata grazie ai miei nipoti, che giocano a tennis e hanno trasmesso la passione anche ai miei pronipoti. Come ho già avuto modo di dire più volte, questo sport è così bello, armonico ed elegante da sembrare una vera poesia».

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