In città
Il presepe “rivive” tra le antiche viuzze del quartiere San Giuseppe

All’ingresso della chiesa di “San Giuseppe”, la scena della natività. Di fronte, Erode sul suo trono attorniato dalle ancelle. Sotto il caratteristico arco e lungo le viuzze, un pullulare di antichi mestieri e una vivacità di personaggi in costume.
Il cuore antico del centro storico di Biancavilla, location perfetta per la rappresentazione del presepe vivente. Il quartiere “San Giuseppe” trasformato in uno scenario natalizio, che ha richiamato in due serate molti visitatori.
Merito dell’associazione culturale giovanile “Mondo Nuovo” e del presidente Rosi Monforte, che ha voluto la realizzazione dell’iniziativa.
Più di 50 i personaggi: oltre a quelli principali, una folla di mercanti, artigiani, calzolai, lavandaie, fornai, custodi di capre, maiali, galline e tacchini (animali veri, per la gioia e la curiosità dei bambini).
Gli abitanti del quartiere hanno aperto le porte di casa e i garage: ogni angolo, un momento di vita quotidiana o un vecchio mestiere, in un’atmosfera suggestiva con i visitatori che non hanno guardato le scene da lontano, ma ne hanno fatto parte. Fino a ritrovarsi immersi, seguendo l’itinerario da via Romagnosi, nel vociare di un’antica Betlemme e negli odori del pane abbrustolito, della salsiccia e delle olive alla brace, offerti con un buon bicchiere di vino.
Un’idea molto apprezzata ed impeccabile ma certamente passibile di miglioramenti in un’auspicabile edizione 2016. Grazie alla disponibilità e al lavoro dei tanti giovani biancavillesi dell’associazione che fa riferimento alla parrocchia dell’Annunziata. Ultimo dettaglio da sottolineare: tutto è stato realizzato senza alcun centesimo di contributo da parte del Comune di Biancavilla.
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In città
Nella chiesa del Purgatorio evento ispirato ai “nannareddi” della Civita
Uno spettacolo-recital con Carmelo Zuccaro organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi

Un’atmosfera carica di emozione nella Chiesa del Purgatorio di Biancavilla, dove si è tenuto il concerto di Natale “a bona nova”. Lo spettacolo-recital, organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi, ha rievocato musiche, canti, poesie e litanie della novena natalizia tradizionale siciliana, cantata da suonatori e poeti di inizio Novecento nei quartieri di Catania, dove venivano chiamati “nannareddi”, e di tutte le città della Sicilia.
Un evento che è ispirato dai ricordi d’infanzia di Carmelo Zuccaro, che nel quartiere catanese della “Civita” ascoltava direttamente dai “nannareddi” musiche, canti e recitativo, ed arricchito dalle testimonianze degli anziani dello stesso quartiere. Proprio a loro si deve il recupero dei contenuti di questo antico racconto, che rievoca atmosfere e tradizioni di epoche ormai scomparse ma che riescono ancora ad affascinare e coinvolgere il pubblico.
Uno spettacolo impreziosito dal suono finale della “ciaramella” ed animato dallo stesso Zuccaro, nel ruolo di cantaturi. Con lui: Giorgio Maltese al violino, friscalettu, mandolino e ciaramedda, Mimmo Aiola alla chitarra e Savì Manna, poeta.
Prima del concerto, una messa celebrata dall’assistente spirituale della confraternita, don Pino Salerno, in memoria dei confrati defunti. Speciale ricordo per Gianmarco Rapisarda, prematuramente scomparso nell’ottobre scorso. Conclusioni affidate al governatore dell’arciconfraternita, Agostino Sangiorgio, per i saluti e gli auguri.
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