In città
Il presepe “rivive” tra le antiche viuzze del quartiere San Giuseppe

All’ingresso della chiesa di “San Giuseppe”, la scena della natività. Di fronte, Erode sul suo trono attorniato dalle ancelle. Sotto il caratteristico arco e lungo le viuzze, un pullulare di antichi mestieri e una vivacità di personaggi in costume.
Il cuore antico del centro storico di Biancavilla, location perfetta per la rappresentazione del presepe vivente. Il quartiere “San Giuseppe” trasformato in uno scenario natalizio, che ha richiamato in due serate molti visitatori.
Merito dell’associazione culturale giovanile “Mondo Nuovo” e del presidente Rosi Monforte, che ha voluto la realizzazione dell’iniziativa.
Più di 50 i personaggi: oltre a quelli principali, una folla di mercanti, artigiani, calzolai, lavandaie, fornai, custodi di capre, maiali, galline e tacchini (animali veri, per la gioia e la curiosità dei bambini).
Gli abitanti del quartiere hanno aperto le porte di casa e i garage: ogni angolo, un momento di vita quotidiana o un vecchio mestiere, in un’atmosfera suggestiva con i visitatori che non hanno guardato le scene da lontano, ma ne hanno fatto parte. Fino a ritrovarsi immersi, seguendo l’itinerario da via Romagnosi, nel vociare di un’antica Betlemme e negli odori del pane abbrustolito, della salsiccia e delle olive alla brace, offerti con un buon bicchiere di vino.
Un’idea molto apprezzata ed impeccabile ma certamente passibile di miglioramenti in un’auspicabile edizione 2016. Grazie alla disponibilità e al lavoro dei tanti giovani biancavillesi dell’associazione che fa riferimento alla parrocchia dell’Annunziata. Ultimo dettaglio da sottolineare: tutto è stato realizzato senza alcun centesimo di contributo da parte del Comune di Biancavilla.
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In città
Cure palliative e dignità del paziente: incontro per i medici di Biancavilla
Iniziativa promossa dall’Istituto Oncologico del Mediterraneo, in collaborazione con Samot Ets

Anche a Biancavilla ha fatto tappa l’iniziativa formativa dell’Istituto Oncologico del Mediterraneo sulle cure palliative rivolta prevalentemente a medici di medicina generale, psicologi e farmacisti. Categorie professionali chiamate a Villa delle Favare in due giornate dal personale medico delle Cure Palliative della struttura sanitaria che ha sede a Viagrande, con la collaborazione della Samot Catania Ets.
Dare un’adeguata assistenza a pazienti che vivono una condizione acuta e terminale della malattia è una esigenza particolarmente avvertita dai familiari. Alleviare le sofferenze e preservare la dignità della persona sono argomenti che investono la coscienza di tutti.
«Lo scopo di queste giornate itineranti sul territorio – spiegano i promotori – è quello di dare ascolto alle esigenze di chi si trova chiamato a gestire pazienti che necessitano di cure palliative, intese come terapie di supporto volte a garantire la migliore qualità di vita possibile ma che, data l’esiguità del numero di pazienti per singolo professionista, non ha avuto modo di sviluppare una adeguata competenza».
«L’offerta di supporto formativo e pragmatico, da parte di chi svolge in maniera esclusiva cure palliative in un reparto per acuti e sul territorio con l’assistenza domiciliare, ci è sembrata la migliore soluzione per garantire, in un periodo difficile della loro vita, una giusta continuità assistenziale agli utenti».
L’iniziativa a Villa delle Favare ha avuto il patrocinio dell’amministrazione comunale di Biancavilla e la disponibilità dell’assessore Vincenzo Mignemi. Non è mancato il supporto dell’associazione Pcb Odv. L’Istituto Oncologico del Mediterraneo conta di organizzare in futuro nuovi incontri formativi su altre problematiche.
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Chiesa
Fede, riti e movenze che si ripetono da secoli: i “Tri Misteri” di Biancavilla
Per il Venerdì santo, anche una drammaturgia dello scrittore e giornalista Giuseppe Lazzaro Danzuso

Immagini suggestive, quelle del Venerdì santo di Biancavilla. Immagini che raccontano la fede, i riti e le movenze che hanno attraversato i secoli. La processione dei “Tri Misteri” è iscritta nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana, sotto l’alto patronato dell’Unesco.
Un evento storico-culturale, oltre che religioso, così denominato perché nel Seicento – quando è nato – i cittadini seguivano tre gruppi statuari. Gli altri si sono aggiunti successivamente.
In occasione delle celebrazioni del 18 aprile 2025, la manifestazione verrà sottolineata da una drammaturgia scritta dallo scrittore e giornalista Giuseppe Lazzaro Danzuso e da corpi illuminanti e luci suggestive.
Sul sagrato della chiesa madre, le voci narranti degli attori Cinzia Maccagnano (regista dell’opera) e di Fulvio D’Angelo. La musica è affidata al violino e al violoncello. Senza svelare l’allestimento, bastano i pochi dettagli descritti dall’autore dei testi, Lazzaro Danzuso: «Esalteremo la processione con una serie di testi che rappresentano il coro di voci che attraversano i secoli e parlano di questo enorme mistero della morte e resurrezione del Cristo».
«Il progetto di valorizzazione – dice il sindaco Antonio Bonanno – nasce dall’esigenza di promuovere un momento alto di riflessione e bellezza. Attorno a queste manifestazioni – la Via Crucis, I Tri Misteri e A’ Paci della Domenica di Pasqua – si può anche immaginare di promuovere un turismo esperienziale aperto ai visitatori».
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