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Gara di solidarietà per la famiglia della bambina rimasta ustionata

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Basta un piccolo gesto per potere dare un grande aiuto. È partita una gara di solidarietà a favore della famiglia della bambina biancavillese di 9 anni rimasta ustionata per un incidente domestico.

La piccola, che si era versata addosso una pentola d’acqua bollente, è ricoverata al Centro Grandi Ustionati di Catania, a seguito di bruciature di II e III grado sul 50% del corpo.

La mamma e il papà devono fare adesso continui viaggi a Catania, oltre a badare agli altri figli. In questo momento vivono una situazione di difficoltà. Vista la situazione, i vicini di casa, fin da subito si sono prodigati a dare una mano. Un cuore generoso dimostrato da tutto il quartiere. Ma non basta.

Ecco perché dai vicini stessi, attraverso Biancavilla Oggi, parte un appello a tutti i biancavillesi perché possano contribuire alla raccolta di somme di denaro. Quanti volessero rispondere alla richiesta di solidarietà possono farlo, dando una propria offerta (anche minima) in questi punti di raccolta a disposizione.

  • Scuola dell’infanzia paritaria “L’Albero azzurro”
    Via Carlo Pisacane, 50
  • Supermercati Disseta
    Via Zanella, 1
  • Panificio Santostefano
    Via Stati Uniti d’America, 100
  • Rivendita Tabacchi Atanasio
    Via Vittorio Emanuele, 363

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»

Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate

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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».

Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.

Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.

C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.

«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».

«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».

Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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