In città
“Magie barocche”, in basilica una tappa del festival internazionale


C’è anche Biancavilla, da quest’anno, tra le dodici località tappe di “Magie barocche”, quinto Festival internazionale del Val di Noto, che si snoderà in diciotto appuntamenti dal 6 settembre al 5 novembre.
A Biancavilla, l’appuntamento è per lunedì 21 settemnre , alle ore 20.30, nella basicilia “Maria Santissima dell’Elemosina” con il concerto “Gloria in excelsis Deo”, che sarà eseguito dal coro e dall’orchestra del festival “Magie barocche” con la direzione di Claudia Patanè e i controtenori Alessandro Carmignani e Raffaele Pe. Le musiche saranno quelle di Charpentier, Vivaldi e Handel.
Direttore artistico del festival è il biancavillese Antonio Marcellino: «Riconosciuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo tra i più prestigiosi festival, Magie Barocche dal 2015 avrà cadenza annuale grazie al suo recente ingresso nel Fondo Unico per lo Spettacolo».
«Inserito sin dal 2005 nel piano di gestione del sito Unesco de “Le città tardo barocche del Val di Noto”, il Festival –sottolinea ancora Marcellino– ha ottenuto quest’anno il patrocinio del Coordinamento Comuni Unesco Sicilia; una delle novità, infatti, è la presenza di altre tre città, Adrano, Biancavilla e Giarre, rappresentanti del sito Monte Etna incluso recentemente nella World Heritage List».
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In città
Diventa “social” la novena siciliana della comunità “Cenacolo Cristo Re”
Gli ospiti della struttura impegnati nella preparazione di canti e melodie della cultura popolare


La Comunità Terapeutica Assistita “Cenacolo Cristo Re” di Biancavilla si adegua alla modernità. In questo periodo natalizio in considerazione del complesso momento epidemico, non potendo allestire come ogni anno i tradizionali presepi siciliani nelle varie località del comprensorio etneo, incluso il magnifico chiostro del Palazzo dei Minoriti di Catania, ha preparato la caratteristica Novena, trasmettendola giornalmente con i mezzi social.
L’obiettivo principale di questa nuova modalità rimane quello di essere presente nel territorio come parte viva per vivificarne la solennità, coniugandola con la tradizione.
Gli ospiti in questo modo sono stati comunque impegnati in diversi laboratori allestiti per preparare in modo adeguato tutta la sequenza dei canti e delle melodie tipiche della cultura popolare.
Con entusiasmo e tanta voglia di fare si sono impegnati in esercitazioni canoro-musicali, recitative e grafico pittoriche, esaltando le musicalità ed i versi vernacolari e predisponendo, inoltre, una caratteristica scenografia che, raffigurando la Natività, ha richiamato la classica “cona” che viene approntata nei “tareddi” dei nostri paesi.
«Quella di quest’anno, rappresenta una interessante novità multimediale e un modo diverso di inclusione sociale – afferma il direttore generale Giosuè Greco – che fa parte della visione della Presidenza dell’Ente, della Direzione amministrativa e della Equipe multidisciplinare della struttura ed operativamente sviluppata da valenti operatori professionali che con competenza, giornalmente, si spendono al servizio degli ospiti».
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