Storie
Asya Tempera, campionessa di nuoto con una ricca collezione di medaglie
L’atleta quattordicenne di Biancavilla, allenata dall’adranita Pietro Corsaro, ha conquistato 5 ori, 1 argento e 1 bronzo a Trapani. «Felice per un risultato atteso da tempo». Pass assicurato adesso per il campionato nazionale a Roma.
di Maria Francesca Greco
È Asya Tempera, nuotatrice biancavillese quattordicenne, che ha portato a casa ben sette medaglie al campionato regionale nella categoria ragazzi, svoltasi nella piscina olimpica di Trapani.
Tre giorni di grande sport che hanno visto protagonisti in acqua i più forti atleti siciliani e squadre provenienti da ogni provincia. Alla manifestazione organizzata dalla Federazione Italiana Nuoto hanno partecipato 340 atleti e 36 società.
La studentessa di Biancavilla, che da sette anni pratica questo sport e da tre anni fa parte della squadra “Sicilia Nuoto” di Paternó, ha conquistato 5 medaglie d’oro, aggiudicandosi il titolo di campionessa regionale nella specialità 100 farfalla, 200 farfalla, 400 misti, e altre 2 medaglie d ‘oro per le staffette 4×100 mista e 4×200 stile, una medaglia d’argento 4×100 stile e un bronzo per i 200 misti.
Anni di sacrifici, allenamenti, tanta passione, grinta e sudore hanno permesso ad Asya questo trionfo, ottenendo il pass di diritto necessario per poter partecipare ai campionati nazionali che si terranno a Roma dal 7 al 9 agosto.
Incontenibile la gioia di Asya: «Sono molto felice per aver raggiunto questo risultato che aspettavo da molto tempo, tanti sono stati i miei sacrifici ma alla fine sono stati ben ripagati». Altrettanto soddisfatto l’allenatore adranita Pietro Corsaro.
Una vittoria, questa, per la neo campionessa Asya che si è regalata la chance per la partecipazione al nazionale e che ha regalato a Biancavilla un indiscusso motivo d’orgoglio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Storie
Vent’anni senza Placido Stissi, il figlio Giuseppe: «Onorati di un papà così»
A “Biancavilla Oggi” il ricordo commosso: «Non ci ha visto crescere, ma siamo certi che veglia su di noi»
Vent’anni fa la morte di Placido Stissi. Il suo ricordo è intatto. Il suo gesto resta una testimonianza del suo altruismo. Dipendente della Provincia di Catania e stretto collaboratore del presidente Nello Musumeci e poi di Raffaele Lombardo, Stissi stava andando al lavoro. In un punto della tangenziale di Catania, sotto la pioggia battente, accostò e fermò la sua macchina. Lo fece per prestare aiuto ad un giovane automobilista rimasto in panne nella corsia opposta. Mentre attraversa la carreggiata, però, un veicolo lo travolse. Morì a 41 anni, lasciando la moglie Anna Maria e i tre figli, ancora minorenni: Giuseppe, Gessica e Denis.
Il ricordo del suo primogenito è intriso di affetto e orgoglio. «Sono passati 20 lunghi anni, mi fa onore, ci rende onorati che – dice Giuseppe a Biancavilla Oggi – dopo tutto questo tempo ancora la gente ricordi il gesto eroico che mio padre ha fatto. Non ha riflettuto più di una volta a scendere dalla propria auto e a soccorrere quel ragazzo rimasto in panne e con l’auto capovolta. Non ha pensato alle conseguenze che potevano succedere in quella fatidica giornata piovosa. Come poi effettivamente accaduto, lasciando noi figli piccoli e mia mamma».
Chi ha conosciuto Placido, a Biancavilla, può confermare che le parole del figlio descrivano esattamente quei modi di sincera disponibilità nei confronti di chiunque.
«Mio papà era fatto così. Sempre premuroso. Sempre cordiale e generoso con tutti. L’amico degli amici. Sempre pronto ad aiutare tutti. Un angelo volato in cielo troppo giovane e troppo presto. Oggi è raro fare e ricevere gesti del genere. Soprattutto noi giovani – sottolinea Giuseppe – dovremmo prendere esempio da questi ormai rari gesti di altruismo verso il prossimo. Non si pensa altro che all’invidia e alla cattiveria, invece dovremmo trovare il modo per riportare i bei gesti di solidarietà. Non dovremmo dimenticare che potremmo avere bisogno, anche noi, di un semplice aiuto, una carezza, una mano che ci venga posta sulla spalla o essere ascoltati».
«Noi figli – conclude Giuseppe – siamo veramente onorati di avere avuto un padre così. Mia mamma lo è del marito che ha avuto. Certo, il dolore resta, come il rammarico che ci abbia lasciati così presto senza vederci crescere ed essere al nostro fianco. Ma siamo sicuri che ci veglia da lassù e guida i suoi nipoti nella migliore strada».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Cronaca2 mesi ago
Operazione “Meteora”, i tentacoli dei clan mafiosi di Adrano su Biancavilla
-
News3 mesi ago
In strada boccette di metadone, il farmaco contro la tossicodipendenza
-
Cronaca3 mesi ago
Violenza sessuale su una ragazzina, un arresto della polizia a Biancavilla
-
Storie2 mesi ago
Davide Sangiorgio, addio ad un ragazzo di animo nobile e di grande altruismo