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Sospesa la protesta dei netturbini «Ma a nessuno si tolga il lavoro»

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Una rappresentanza degli operatori ecologici della Dusty stamattina nell’aula consiliare

di Vittorio Fiorenza

Dalla tensione alle stelle (con un netturbino finito all’ospedale per un malore) alla ragione ritrovata (con la sospensione della protesta e la ripresa del regolare servizio). Tutto accaduto nella mezza giornata di oggi.

A tamponare (almeno per ora) la rabbia e la preoccupazione degli operatori ecologici Dusty di Biancavilla per il loro destino nella complicata vertenza sul passaggio alla ditta vincitrice del nuovo appalto, è l’attesa di una convocazione in prefettura.

Da mercoledì, per effetto di due assemblee dei lavoratori, che non hanno consentito di effettuare il servizio di raccolta dei rifiuti a pieno regime, il centro etneo si ritrova con cumuli di rifiuti ad ogni angolo.

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Anche per oggi e domani erano state previste altre assemblee. Anzi, c’è chi oggi voleva, tra i lavoratori, che si cominciasse una lotta più dura. All’apertura del cantiere c’è stata una discussione animata tra tutti gli operatori ecologici proprio sulla linea da seguire. I toni e i contrasti sono stati tali che un lavoratore ha accusato un malore ed è stato chiesto l’intervento di un’ambulanza del 118, che ha trasportato l’uomo al vicino pronto soccorso. Nulla di grave, ma l’episodio indica il clima che si respira.

Poi, in mattinata, le tute arancioni sono state al Comune e, in attesa, del passaggio in prefettura, hanno deciso di riprendere regolarmente il servizio da domani mattina. Per ripulire tutte le strade dai sacchetti di spazzatura ci vorranno diversi giorni e i lavoratori hanno dato pure disponibilità a fare qualche ora di straordinario.

Il pensiero fisso rimane alla vertenza e alle pieghe che può prendere. Dopo il nulla di fatto che diverse riunioni, da mesi, hanno determinato all’Ufficio provinciale del Lavoro, le organizzazioni sindacali mirano a tessere bozze di intese prima del prossimo incontro tra le parti. Sebastiano Grasso, responsabile del dipartimento “Igiene ambientale” della Uil Trasporti, ha espresso «l’auspicio di arrivare all’incontro in prefettura con un accordo ben definito. Per noi, comunque, nessuno degli operatori –ha sottolineato a Biancavilla Oggi– deve restare senza lavoro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità

Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari

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© Foto Biancavilla Oggi

Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.

È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.

Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.

Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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