Cultura
Raccontare l’intercultura: il concorso letterario di SolidAmici aperto a tutti
Il tema deve essere quello dell’intercultura. L’elaborato può essere un racconto, un articolo giornalistico, un saggio o anche una fiaba. Si chiama “Inter Nos” ed è il concorso letterario lanciato dal gruppo “SolidAmici” di Biancavilla, col patrocinio del Comune e la collaborazione dell’associazione Vulcano, rivolto a chiunque, anche minorenni. Gli scritti, inediti, per un minimo di 500 parole e non superiore alle cinque cartelle, dovranno essere inviati entro il 28 ottobre per email a solidamici@gmail.com.
Tre i premi previsti: 200, 100 e 50 euro rispettivamente per il primo, il secondo ed il terzo elaborato migliore. I testi migliori saranno inseriti in una raccolta che verrà pubblicata.
«Per intercultura –spiega il gruppo SolidAmici– si definisce l’atto di conoscenza e scambio tra diverse culture che, venendo a contatto le une con le altre, attraverso una serie di interventi mirati all’integrazione, portano ad un arricchimento del proprio bagaglio culturale. Si deve tener conto che è un’azione che non è fine a se stessa, né unilaterale. Infatti entrambe le culture, quella di origine e quella di appartenenza, sono influenzate reciprocamente per arrivare ad un accordo comune che non supporti il predominio di una cultura sull’altra».
Tenendo conto di questi concetti, specificano meglio i promotori del concorso, «il tema è molto libero e vasto. Non abbiamo dato restrizioni per darvi la possibilità di sbizzarrirvi senza imporre paletti o obbligarvi a dei punti già predisposti in partenza. Potete, dunque, interpretarlo come meglio crediate».
Un esempio? «Potete scrivere una fiaba che metta in risalto le differenze tra culture. Potrebbe essere una testimonianza diretta? Perché no! Un viaggio che vi ha dato la possibilità di capire o toccare con mano le differenza, ombre e luci tra la vostra cultura e quella di arrivo. Questo potrebbe essere un esempio. Insomma, sentitevi liberi di esprimervi come meglio credete. Liberate la vostra fantasia!».
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Cultura
“I Belvedere dell’Anima”, il maestro Antonio Presti fa tappa alla “Sturzo”
Il mecenate agli alunni della scuola di Biancavilla: «Coltiviamo la bellezza e restituiamola al territorio»
“Grande Madre Etna: i Belvedere dell’Anima”. Il progetto del maestro Antonio Presti, celebre per il suo impegno nella valorizzazione artistica e territoriale, presentato nella scuola media “Luigi Sturzo” di Biancavilla.
Un progetto che guarda oltre il visibile. L’iniziativa, promossa dalla fondazione che porta il nome del mecenate, ha come obiettivo quello di rigenerare i luoghi simbolo del territorio etneo, trasformando i belvedere in veri e propri “bel-vedere dell’anima”. Attraverso il coinvolgimento delle scuole, il progetto mira a sensibilizzare le nuove generazioni alla bellezza del paesaggio, alla cultura e alla tutela ambientale, promuovendo una visione che va oltre il turismo di massa e abbraccia la spiritualità e il legame con la natura.
Presti ha invitato i ragazzi a riflettere sul ruolo dell’uomo nei confronti della natura e sulla necessità di un nuovo approccio culturale che valorizzi la bellezza come strumento di crescita personale e collettiva. «La grande madre Etna – ha detto Presti – ci insegna che la bellezza non è solo ciò che vediamo, ma ciò che sentiamo e custodiamo. Il nostro compito è coltivare questa bellezza e restituirla al territorio».
«Onorati di essere parte del progetto»
L’appuntamento alla “Sturzo” segna l’inizio di un percorso che vedrà la scuola protagonista di un coinvolgimento attivo nel progetto. Nei prossimi mesi, gli studenti avranno l’opportunità di approfondire i temi trattati e di partecipare a visite guidate presso i belvedere selezionati.
«Si tratta di un’occasione unica per i nostri giovani, che potranno riscoprire il territorio non solo come risorsa naturale, ma – ha sottolineato la dirigente Concetta Drago – come parte integrante della loro identità culturale. Siamo onorati di essere parte di un’iniziativa che lascia un segno profondo nelle coscienze di chi vi partecipa».
La presentazione del progetto ha visto la partecipazione dell’assessore comunale all’Istruzione, Vincenzo Randazzo, di Filadelfio Grasso, pedagogista, autore di varie pubblicazioni e collaboratore di Biancavilla Oggi, e di Enzo Meccia, presidente dell’associazione SiciliAntica.
«Il nostro territorio ai piedi della Montagna ci parla di resilienza, ci educa a rialzarci dopo ogni caduta e ogni difficoltà – ha detto Filadelfio Grasso – come nel 1669 quando la disastrosa colata lavica distrusse 17 paesi etnei. Ma la forza e la tenacia dei nostri conterranei hanno saputo trarre da quel fuoco solidificato la pietra per edificare le proprie case e i propri paesi ancora più belli e maestosi».
Meccia ha parlato dei mulini ad acqua, delle fontane e delle tante bellezze del nostro paese che ormai stanno scomparendo.
L’incontro si è concluso con un vivace dibattito tra gli studenti e il Maestro Presti. Iniziativa resa possibile da Martina Migliorini e dai referenti di istituto, Giovanni D’Alì e Concita Asero: «Ancora una volta cultura, educazione e territorio possono intrecciarsi per generare bellezza e consapevolezza».
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