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L’Avis bussa alla porta dell’ospedale: «Chiediamo una sede adeguata»

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L’ingresso del vecchio plesso ospedaliero: alcuni locali del piano terra potrebbero essere destinati all’Avis

L’Avis di Biancavilla cerca una nuova sede, ha bussato alla porta dell’ospedale di Biancavilla, ma non ha ancora ricevuto una risposta. L’associazione di volontariato potrebbe essere ospitata in alcuni locali del vecchio ospedale “Maria Santissima Addolorata”. Delle aperture in tal senso sono state date, in via informale. Al momento, però, senza seguito.

«Abbiamo scritto già da qualche mese -spiegano dall’associazione biancavillese a Biancavilla Oggi- al direttore generale dell’Asp e per conoscenza anche al direttore dell’ospedale di Biancavilla, ma nessuna risposta in merito. In via informale, ad alcuni componenti del direttivo era stato detto in passato che i locali per noi già ci sono al piano terra del vecchio ospedale, ma nulla ancora sembra muoversi, aspettiamo il completamento dei lavori del nuovo plesso ospedaliero e vediamo che succede».

Da diversi anni, l’associazione di volontariato ha la sua sede in via Garibaldi, traversa di via Vittorio Emanuele, a due passi dal palazzo comunale.

«Il motivo principale della ricerca di una nuova sede –puntualizzano dall’Avis – è dovuto ai costi di gestione, ormai quasi insostenibili. Poi se avessimo dei locali all’interno dell’ospedale, si potrebbe iniziare a pensare ad un centro fisso di raccolta, che potrebbe rispondere meglio alle esigenze dei donatori ed attirarne di nuovi. Insomma, noi facciamo la raccolta quasi per strada e ci vuole proprio tanta buona volontà da parte dei donatori».

Intanto l’associazione non smette la sua attività di solidarietà ed anche in estate ha dimostrato di essere presente con dati sul prelievo di sangue di tutto rispetto, soprattutto nel mese di agosto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il vescovo Luigi Renna in visita ai reparti dell’ospedale di Biancavilla

«Bisogna essere grati per questo presidio che fa sentire vicino tutto il servizio nazionale di cura»

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© Foto Biancavilla Oggi

Un saluto ad ogni paziente ricoverato, l’incontro con il personale medico e infermieristico, la visita al pronto soccorso e in tutti i reparti (con canti e sventolio di bandiere, in particolare, in “Pediatria”). L’arcivescovo di Catania, Luigi Renna, ha fatto tappa all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla.

«Sono rimasto molto ben impressionato – ha detto Renna – dalla manutenzione e dalla cura delle strutture, ma soprattutto dalla relazione che si è venuta a creare tra pazienti, medici, personale sanitario. È un ambiente luminoso sotto tutti gli aspetti. Bisogna essere grati per questo presidio che permette ai cittadini di sentire vicino tutto il servizio nazionale di cura e ci sprona a fare sempre meglio».

Il vescovo è stato accolto dal commissario straordinario dell’Asp, Maurizio Lanza, e dal direttore sanitario della struttura, Mario Patanè. Un’occasione attraverso la quale ha conosciuto anche il personale di recente assunzione.

«Ho incontrato molti nuovi giovani medici, infermieri e operatore socio-sanitari. E questo – ha sottolineato il vescovo – fa ben sperare sia perché l’azienda sta assumendo sia perché ci sono tanti giovani che non emigrano, ma rimangono nel nostro territorio. È la vittoria di una sfida molto importante. Sappiamo che la nostra Sicilia si sta spopolando, dobbiamo fermare questa emorragia e credo che le assunzione abbiano un duplice vantaggio. Anzitutto dota di professionalità fresche il sistema sanitario e poi permette ai giovani di mettere su famiglia e di creare una società solida nella nostra Isola».

«Un ospedale proiettato nel futuro»

Sulla questione del personale si è soffermato il commissario Lanza: «Non c’è nessun problema per il personale infermieristico perché abbiamo approvato la nuova graduatoria. Conosciamo, invece, le carenze di determinate specialità mediche che riguardano tutta Italia».

Per l’ospedale di Biancavilla, Lanza ha voluto ribadire che si tratta di una struttura «pronta ad accogliere e proiettata nel futuro perché gli investimenti sono stati e saranno tanti». In particolare, «il vecchio plesso è oggetto di una nuova ristrutturazione e affiancherà il nuovo: due strutture sulle quali bisogna puntare per il futuro».

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