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L’Avis bussa alla porta dell’ospedale: «Chiediamo una sede adeguata»




L’ingresso del vecchio plesso ospedaliero: alcuni locali del piano terra potrebbero essere destinati all’Avis
L’Avis di Biancavilla cerca una nuova sede, ha bussato alla porta dell’ospedale di Biancavilla, ma non ha ancora ricevuto una risposta. L’associazione di volontariato potrebbe essere ospitata in alcuni locali del vecchio ospedale “Maria Santissima Addolorata”. Delle aperture in tal senso sono state date, in via informale. Al momento, però, senza seguito.
«Abbiamo scritto già da qualche mese -spiegano dall’associazione biancavillese a Biancavilla Oggi- al direttore generale dell’Asp e per conoscenza anche al direttore dell’ospedale di Biancavilla, ma nessuna risposta in merito. In via informale, ad alcuni componenti del direttivo era stato detto in passato che i locali per noi già ci sono al piano terra del vecchio ospedale, ma nulla ancora sembra muoversi, aspettiamo il completamento dei lavori del nuovo plesso ospedaliero e vediamo che succede».
Da diversi anni, l’associazione di volontariato ha la sua sede in via Garibaldi, traversa di via Vittorio Emanuele, a due passi dal palazzo comunale.
«Il motivo principale della ricerca di una nuova sede –puntualizzano dall’Avis – è dovuto ai costi di gestione, ormai quasi insostenibili. Poi se avessimo dei locali all’interno dell’ospedale, si potrebbe iniziare a pensare ad un centro fisso di raccolta, che potrebbe rispondere meglio alle esigenze dei donatori ed attirarne di nuovi. Insomma, noi facciamo la raccolta quasi per strada e ci vuole proprio tanta buona volontà da parte dei donatori».
Intanto l’associazione non smette la sua attività di solidarietà ed anche in estate ha dimostrato di essere presente con dati sul prelievo di sangue di tutto rispetto, soprattutto nel mese di agosto.
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A Biancavilla prevista una “casa di comunità” tra le 29 che realizzerà l’Asp
Rappresentano il fulcro della nuova rete territoriale che fornirà un’assistenza sanitaria 24 ore su 24


La Direzione strategica dell’ASP di Catania ha approvato, in linea tecnica e in linea amministrativa, i progetti di fattibilità tecnico-economica di 29 Case di Comunità e di 10 Ospedali di Comunità. L’importo complessivo degli interventi è di poco inferiore a 71 milioni di euro, di cui 66 milioni circa da finanziamento Pnrr e 5 milioni da bilancio aziendale. Una delle case di comunità è prevista a Biancavilla.
Le Case di Comunità sono il fulcro della nuova rete territoriale al quale il cittadino può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. In tali strutture, i cittadini potranno trovare assistenza 24 ore su 24, ogni giorno della settimana, con un’ampia offerta.
I servizi riguardano: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni, infermieri di famiglia e comunità, altri professionisti sanitari, supportati da adeguata strumentazione tecnologica e diagnostica di base (ecografo, elettrocardiografo, spirometro, ecc.).
Le Case di Comunità si distinguono in Hub e Spoke, alla luce delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio, al fine di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso, in particolare nelle aree interne e rurali.
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