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Cultura

Un simposio sull’icona bizantina di Maria Santissima dell’Elemosina

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madonna dell'elemosina 6

«L’icona bizantina della Madre di Dio dell’Elemosina nella storia degli albanesi di Sicilia: nuovi studi e ricerche». È questo il tema del secondo simposio di studi sulla sacra Icona biancavillese, che, organizzato dalla basilica di Biancavilla e dall’associazione Sme, si terrà venerdì alle ore 20 in chiesa madre.

Un appuntamento culturale, inserito nell’ambito del programma delle festività per la Madonna dell’Elemosina, che culmineranno domenica con il solenne pontificale e la tradizionale processione perle vie del centro storico.

Un incontro che rivestirà una particolare importanza, visto che si attendono proprio in questa occasione le risposte “solenni” e formali al recentissimo libro del prof. Giosuè Salomone (“Biancavilla e i Niger”, pubblicato da Giuseppe Maimone Editore), nel quale, in totale e clamorosa controtendenza rispetto alla tradizione sulla fondazione di Biancavilla, si suppone che l’icona bizantina su cui si fonda l’identità della comunità biancavillese non sia stata portata dai profughi albanesi.

Ad introdurre l’incontro, moderato da Alessandro Scaccianoce, saranno il prevosto Pino Salerno e il presidente dell’associazione Sme, Giuseppe Santangelo.

Saranno le slide preparate dal prof. Placido Antonio Sangiorgio, insegnante di religiose cattolica e collaboratore del Cnr (Istituto per i Beni archeologici e monumentali), impossibilitato a presenziare, ad illustrare dati e nuove acquisizione sull’icona di Biancavilla. Sull’argomento, Sangiorgio è già intervenuto in questo suo articolo per Biancavilla Oggi, inserito nel nostro speciale sul dibattito che ha suscitato il libro di Salomone.

A precedere le illustrazioni di Sangiorgio, ci saranno altri autorevoli interventi. Previsto innanzitutto uno sul culto dell’icona nella tradizione orientale di padre Michele Pirotta, sacerdote dell’eparchia greco-cattolica di Oradea Mare, in Romania, e assistente spirituale della comunità ecclesiale italo-albanese di Milano.

Poi l’intervento sulla tradizione ecclesiale degli albanesi di Sicilia affidato a padre Giorgio Caruso, sacerdote dell’eparchia di Piana degli albanesi.

Intervento di carattere storico sulle migrazioni albanesi del XV secolo e la fondazione delle nuove città siciliane sarà quello che terrà il prof. Matteo Mandalà, ordinario di Lingue e Letteratura albanese dell’Università di Palermo.


►LO SPECIALE


►Gli albanesi e Callìcari, l’Icona e Niger: ipotesi suggestive sulle nostre origini

►Il “matematico impertinente” che ha osato infrangere sacri e secolari tabù

►L’Icona prodotta in Sicilia? «Congetture smentite da due autorevoli specialiste»

►Salomone avanza ipotesi astratte, però ha il merito di richiamarci alle origini

►Legame d’affetto e amore per l’Icona, nessun impatto sulla devozione


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Cultura

Le linee del sacro: Giuseppe Gugliuzzo ci fa “scoprire” la chiesa dell’Annunziata

Senso e significato degli adeguamenti liturgici: nuovo volume pubblicato da “Nero su Bianco Edizioni”

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Oltre quattro secoli di storia che hanno inciso nel tessuto sociale e nello sviluppo di un intero quartiere. La chiesa dell’Annunziata di Biancavilla non è soltanto un luogo di culto. È uno scrigno in cui viene custodita una delle parti più preziose del patrimonio artistico ed architettonico della città etnea.

Una nuova pubblicazione, edita da Nero su Bianco, punta ora l’attenzione sugli interventi che nella chiesa sono stati effettuati, finalizzati all’adeguamento liturgico alle norme del Concilio Vaticano II. Si intitola “Le linee del sacro nella chiesa dell’Annunziata di Biancavilla”, il libro scritto da Giuseppe Gugliuzzo.

Ogni figura e forma, ogni segno e colore hanno una loro collocazione specifica e un profondissimo significato teologico. L’autore documenta le scelte, spiegandone il senso, operate fin dai primi anni Duemila per l’adeguamento liturgico e volute dall’allora parroco, don Giovambattista Zappalà. Lo studio, attraverso una lettura specialistica, si concentra, in maniera particolare, sulla serie di interventi nell’area presbiteriale e nel tabernacolo.

Un ulteriore tassello volto a ricostruire e a fare conoscere la storia della chiesa dell’Annunziata. Il volume è arricchito dalla prefazione di padre Giovambattista Zappalà e di Antonio Mursia.

Legatissimo alla parrocchia dell’Annunziata, Gugliuzzo, per Nero su Bianco Edizioni, ha già pubblicato, assieme a Giuseppe Ciadamidaro, “Santu, riccu e furtunatu. Padre Placido Brancato, album di una vita dedicata ai giovani”. Un volume fotografico con testimonianze sul sacerdote rimasto alla guida dell’Annunziata per quasi mezzo secolo, lasciando un segno in diverse generazioni che si sono susseguite nella frequenza della parrocchia e dell’oratorio “Don Bosco”.

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