Cultura
Pippo Franco apre il sipario della stagione teatrale de “La Fenice”

L’appuntamento è fissato il 25 ottobre con l’attore romano, che presenterà “Non ci resta che ridere”. Poi altri 11 eventi in cartellone: tre commedie, sei musical e due concerti.
Una commedia ironica e paradossale. Ecco come si presenta “Non ci resta che ridere”, l’opera teatrale scritta, diretta e interpretata da Pippo Franco che, dopo il debutto a febbraio al “Tirso De Molina” di Roma, aprirà ad ottobre la stagione teatrale 2014-2015 a “La Fenice” di Biancavilla, il cui cartellone è stato già reso noto.
“Non ci resta che ridere” è la storia di un fortunato tragitto di quattro uomini che raccontano come si raggiunge una meta praticamente impossibile, senza avere in tasca nemmeno un centesimo, attraverso il lato comico dell’esperienza umana. Un testo introspettivo che nasce dalla necessità di vedere il mondo alla rovescia, dove tre dei quattro protagonisti (con Pippo franco ci sono anche Pietro Romano, Stefano Antonucci ed Eugenio Corsi), costretti in parte dagli eventi, decidono consapevolmente di diventare dei barboni e non toccare mai più il denaro. Proprio l’ironia suggerirà loro come uscire dalla difficoltà e, attraverso azioni rocambolesche, i quattro amici saranno costretti a guardarsi dentro e a raggiungere un’insperata evoluzione.
Il sipario de “La Fenice” con questo spettacolo si aprirà il 25 e 26 ottobre. Sono 12 gli appuntamenti (quattro commedie, sei musical e due concerti) inseriti in programma ed altri due sono fuori abbonamento.
Dopo quello di Pippo Franco, il secondo evento è fissato il 15 novembre con il quintetto di fiati “Quintessenza”. Si prosegue il 6-7 dicembre con “Assisi 1210”, musical adattato da Vincenzo Licari per i “Db Friends”. Il 20-21 dicembre è la volta di “Deloris, una suora in paillettes”, altro musical, proposto dalla compagnia “Mondo nuovo”. Liberamente ispirato al film “Sister Act, una svitata in abiti da suora” con Whoopi Goldberg, il musical ha già ricevuto applausi ed apprezzamenti di pubblico a “La Fenice”, lo scorso maggio. Ancora musical, il 27-28 dicembre: “Meraviglioso” dei “Giovani per i giovani” di Trapani. Il 10-11 gennaio la compagnia “Citta Teatro Biancavilla” ripropone un classico della commedia: “La bonarma di mia suocera”. Per il 31 gennaio e l’1 febbraio, il Cgs Life ripresenta il musical “Storie per vivere”. Appuntamento con la musica, il 28 febbraio, con il quintetto di ottoni “Italian Brass Quintet”. Il 14-15 marzo, il ritorno della compagnia, resa popolare dall’indimenticato Turi Ventura, dei “Quattro soldi”, che porta in scena la commedia “Beddi e brutti si maritunu tutti”. Il Cgs Life sarà di nuovo sul palco de “La Fenice” il 21-22 marzo con un titolo top del musical: “Jesus Christ Superstar”. Ancora musical, l’11 e 12 aprile con “Dun Gorg” della “Don Bosco Oratory of Gozo” di Malta. Il Cgs Macrì di Catania, infine, proporrà il 9-10 maggio “Cavalleria rusticana e Dodici anni dopo”.
Altri due appuntamenti fuori abbonamento (con ingresso libero, fino ad esaurimento dei posti) sono in programma l’1 gennaio con il Concerto di Capodanno e il 23 maggio per il Concerto dei 40 anni del Cgs Life.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cultura
Intellettuale e uomo di cultura: ricordo nostalgico del preside Vincenzo Pistorio
Una sua lezione apriva un mondo affascinante, fu lui a riunirci dopo quanto accaduto ad Aldo Moro

«Al Preside Prof. Vincenzo Pistorio per avere diretto con dedizione e passione in questa sede storico il Liceo “G. Verga” per 21 anni dal 1963 al 1984». Con queste parole, sovrascritte in una targa, si è voluto ricordare e omaggiare un biancavillese che ha dedicato la propria vita alla scuola. Una cerimonia semplice, ad Adrano, cui hanno preso parte il figlio Alberto con l’assessore del Comune di Adrano, Salvo Italia, e alcuni ex alunni: Massimo Cultraro, Eugenio Calì, Loredana Lorena, Sandra Galizia. Pubblichiamo qui di seguito un ricordo personale del nosro collaboratore, Alfio Lanaia, anche lui parte di quella generazione di studenti formatasi nel liceo guidato dal prof. Pistorio.
Con la targa dedicata quest’oggi al Preside Vincenzo Pistorio si sana un debito di riconoscenza verso un uomo che per quasi quattro decenni ha rappresentato una parte significativa della cultura di Adrano e Biancavilla. È stato, infatti, prima insegnante e poi preside di quel Liceo classico da sempre fucina di classi dirigenti e intellettuali, non solo locali. Chi è stato insegnante nel «suo» liceo ha conosciuto le sue doti di dirigente, di organizzatore scolastico, di studioso del mondo classico. Lo ha visto presiedere consigli di classe e collegi dei docenti, ha letto i suoi lavori, dedicati a Euripide, a Virgilio, alla didattica del latino. Chi è stato studente del Classico lo ricorda sotto un’altra veste, più umana, più vicina.
Appartenendo a quest’ultima categoria, sollecitato da Biancavilla Oggi, traggo dalla memoria qualche ricordo, qualche aneddoto che ne metta in luce le qualità professionali e umane. I miei ricordi appartengono alla seconda metà degli anni Settanta del secolo scorso. Anni cruciali che hanno visto la riforma degli organi collegiali, con i decreti delegati del 1974, e dunque la partecipazione dei rappresentanti dei genitori e degli studenti alla vita della scuola.
Anni che hanno visto anche, per certi aspetti, la fine di tante illusioni, con il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro, nel 1978. Lo scrivo perché in quella triste occasione fu il preside, insieme ai professori, a convocare l’assemblea degli studenti, a informarci e a farci discutere e prendere coscienza di quello che era accaduto.
Quando i presidi non erano dirigenti
I presidi non erano ancora dirigenti scolastici, e questo significava più attenzione alla didattica, alla formazione, alle conoscenze degli studenti. In altre parole, il preside era ancora un organizzatore di cultura, in quanto lui stesso intellettuale, e non solo un esperto di diritto amministrativo.
Non posso dimenticare quelle volte in cui, quando mancava l’insegnante curriculare, entrava in classe il preside Pistorio a fare la supplenza. Dopo qualche comprensibile apprensione da parte nostra, subito riconoscevi lo studioso che traduceva in versi le Bucoliche di Virgilio, che ti sorprendeva parlando mezz’ora su una sola parola e ti apriva un mondo, che ti affascinava con una lezione sulla Divina Commedia.
Scampagnate, gite e pranzi luculliani
Ovviamente, c’era anche l’aspetto umano, quotidiano, quello che lo rendeva più vicino ai ragazzi. In questo campo gli aneddoti sono infiniti. Le scampagnate, i gemellaggi e i pranzi luculliani vedevano la partecipazione della mia classe cui non mancavano mai il preside e i professori.
Già, perché il preside Pistorio era un buongustaio, un fine intenditore de re coquinaria, amante della buona tavola e delle conversazioni. E noi, che sapevano di questa sua «debolezza», facevamo il mestiere di studenti. Ne approfittavamo, organizzando spesso di questi incontri conviviali. Lo facevamo sotto lo sguardo bonario del Preside Pistorio. Per lui, le scampagnate o le gite scolastiche, che si alternavano tra Chianciano e Rimini, erano momenti di crescita umana oltre che culturale.
In questa occasione, scoperta la targa che lo commemora, non posso allora non pensare con nostalgia al Preside Pistorio e a quello che ha rappresentato per la mia generazione. Penso all’uomo di scuola e di cultura che ha incarnato, insieme al corpo docente di quel periodo (Saro Franco, Pietro Biondi, don Leone Calambrogio, Concetta Distefano Gulino, Carmelo Fichera, Placido e Vincenzo Portale ecc.), un modello di scuola seria, a volte difficile, ma sempre a misura d’uomo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Cronaca3 mesi fa
“Ultimo atto”, ecco gli affari del clan di Biancavilla nel racconto dei pentiti
-
Cronaca2 mesi fa
Pellegriti: «Collaboro con la giustizia per dare un futuro ai miei figli…»
-
Biancavilla3 mesi fa
Operazione “Ultimo atto” con 13 indagati: blitz notturno dei carabinieri
-
Cronaca3 mesi fa
Droga, pizzo e trasporti: Pippo Mancari “u pipi” a capo del clan di Biancavilla
FRANCESCO NICOLOSI
10 Ottobre 2014 at 10:07
Credo che l’80 per cento degli spettacoli proposti siano già stati presentati in passato più volte al pubblico biancavillese……che logica ha , culturalmente, proporre un cartellone così strutturato ???