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Marco Gioco, il big del braccio di ferro che punta adesso all’«Over the top»

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di VITTORIO FIORENZA

«Sì, gli spinaci li mangio, eccome. Bastassero solo quelli, però…». Marco Gioco ci scherza su, ha il sorriso della soddisfazione, che tuttavia non nasconde i sacrifici che ci stanno dietro. No, non bastano solo quelli, gli spinaci. Ci vogliono determinazione, forza di volontà, allenamenti costanti, senza sgarrare un giorno. Sono i caratteri distintivi di questo giovane 33enne di Biancavilla, che ha appena conquistato, in provincia di Ancona, il titolo di campione d’Italia a braccio di ferro. Anzi, doppio campione nella categoria dei 75 kg: numero 1 sia con braccio destro che con il sinistro. E non è da tutti. Agguantato il trofeo, Marco non molla la presa.

Adesso punta dritto al campionato del mondo, fissato il 22 settembre in Lituania. Lui ci sarà: privilegio che spetta soltanto ai migliori per nazione. «Il mio sogno è vincere il mondiale: io lo voglio quel titolo», dice con convinzione muscolare. Diventare un “Over the top”, dopo quasi cinque anni di attività professionistica, sarebbe il sigillo di una passione che comunque è cominciata da piccolino, nelle gare a tavolino con il nonno.

Di mestiere fa l’imbianchino, Marco. E fra una parete e l’altra da tinteggiare, non manca di riscaldare muscoli e tendini, sollevando latte pesanti di ducotone. Di coppe vinte in competizioni regionali e nazionali, ne ha ormai una ricca collezione. L’anno scorso, al campionato mondiale tenutosi in Polonia, è arrivato all’undicesimo posto tra 29 partecipanti. Adesso, vuole salirci a tutti i costi su quel podio riservato soltanto ai big del braccio di ferro.

«Quante volte –sottolinea Marco– è capitata per gioco una sfida di braccio di ferro al bar, in palestra, a scuola? Tanti si sono confrontati tra amici per scoprire chi fosse il più forte. E’ una prova di forza che tutti conoscono, ma in pochi sanno che è anche una disciplina sportiva sana che insegna la lealtà e la forza di volontà. Negli ultimi anni, in Italia sta crescendo la partecipazione attiva degli atleti. E l’obiettivo è quello di inserire questa disciplina pure tra quelle olimpioniche».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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“Teddu pallina”, un creativo: è morto all’età di 94 anni il prof. Dino Sangiorgio

Insegnante e restauratore, fu attivissimo negli anni ’60 e ’70 con la Pro Loco, organizzando diversi eventi

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Da tutti era conosciuto come Teddu pallina. Se ne è andato all’età di 94 anni, Dino Sangiorgio. Un maestro d’arte, un creativo. Fu insegnate di educazione artistica nelle scuole media “Antonio Bruno” e “Luigi Sturzo”.

Sangiorgio lega il suo nome a diversi restauri di simulacri sacri, come il Cristo alla colonna e il Cristo all’orto, oltre all’Angelo: tutte statue che animano le processioni della Settimana santa a Biancavilla.

«Il prof. Dino Sangiorgio “Teddu Pallina” un creativo. Negli anni 1960/70, uno dei membri più attivi ed impegnati della Pro Loco nello scenario organizzativo di eventi biancavillesi»: così Salvuccio Furnari, ex amministratore comunale, ne dà testimonianza con un ricordo personale.

I funerali di Dino Sangiorgio saranno celebrati in chiesa madre, il 26 settembre, alle ore 16.

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