In città
Che voce quella “fitusa” di Deloris Applausi per le suore in paillettes


Portare in scena un musical che ricalca un film famoso, di cui tutti ricordano battute e scene, è una scelta molto ardua: si rischiano imbarazzanti confronti e attese deludenti. Invece, al teatro “La Fenice” di Biancavilla, gli oltre 60 componenti della compagnia “Mondo Nuovo” hanno superato la prova a pieni voti.
Platea gremita ed applausi scroscianti per “Deloris, una suora in paillettes”, commedia in due atti, liberamente tratta dal film “Sister Act, una svitata in abiti da suora” con Whoopi Goldberg. Un divertente susseguirsi di scene, con la regia di Maria Grasso, in un contrasto di casti abiti monacali e luccicanti costumi da nightclub.
Concetta Scaccianoce veste i panni della protagonista. Ineccepibile la sua parte: è la vera anima e trascinatrice del gruppo, con una voce calda che regge l’intero spettacolo.
Ma anche gli altri protagonisti si mostrano puntuali nel canto (rigorosamente dal vivo), a grande agio nei balli, sicuri nei dialoghi: da Giuseppe Bua (il boss) ad Alessandro Rapisarda (nei panni del monsignore), da Simona Laudani (la madre superiora) a Maria Torrisi (la suora rapper) a Gaetano Caracì (il poliziotto romantico).
E poi il nutrito gruppo di suore, che con le coreografie di Simona Mancari, danno moto e sprint allo spettacolo, non senza riproporre fedelmente, come nel film, fisicità e movenze della suora ridolona (Grazia Fisichella) e della novizia gracilina (Grazia Caracì).
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►«Deloris, una suora in paillettes», ecco le immagini del musical
Uno spettacolo di due ore, reso ancora più esilarante da qualche incursione dialettale: gli strampalati criminali (Salvo Lavenia, Giuseppe Marchese e Mirko Sangiorgio) che perseguitano «quella fitusa di Deloris» hanno dato un tocco di gradita sicilianità.
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►E dopo lo spettacolo, le “suore” si scatenano in piazza
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In città
A 30 anni dalla strage mafiosa di Capaci, Biancavilla non dimentica
Inaugurato un murale di Placido Lavenia con l’immagine simbolo di Falcone e Borsellino


Biancavilla ha celebrato il 30° anniversario della strage mafiosa di Capaci. Lo ha fatto con il coinvolgimento degli alunni delle scuole cittadine con cartelloni e slogan. Il ricordo di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo, e degli uomini della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, ha visto in prima linea i vertici istituzionali.
A fianco al sindaco Antonio Bonanno, anche il presidente del Consiglio Comunale, Martina Salvà, e il comandante della stazione dei carabinieri di Biancavilla, maresciallo Fabrizio Gatta.
«Vogliamo ‘creare’ –ha detto il sindaco Bonanno– la memoria in quanti non erano nati nel 1992 per testimoniare della grandezza di uomini che hanno difeso la legalità nel nostro Paese a costo della vita. E con le armi del diritto, l’Italia intera ha saputo reagire dopo il periodo buio delle stragi».
Diversi momenti hanno caratterizzato la mattinata di iniziative. In via Benedetto Croce è stato inaugurato un murale, realizzato da Placido Lavenia, che riprende la foto famosa di Falcone e Borsellino che sorridono insieme. “Gli uomini passano, le idee restano”, recita la scritta a fianco.
«L’opera -spiega Lavenia- è stata realizzata volutamente con i tratti del fumetto. Ho pensato a Falcone e Borsellino come due supereroi da far apprezzare ai nostri ragazzi per i loro poteri eccezionali. Personaggi con i “costumi” della toga di magistrato e la forza delle ali della libertà. Supereroi dal cuore che batteva grazie alle loro idee e che continua a battere d’amore per la nostra terra di Sicilia».
A Villa delle Favare, infine, si sono esibiti i ragazzi dell’Orchestra della scuola media “Luigi Sturzo” di Biancavilla.
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