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In città

Che voce quella “fitusa” di Deloris: applausi per le suore in paillettes

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© Foto di Marco Borzì

Portare in scena un musical che ricalca un film famoso, di cui tutti ricordano battute e scene, è una scelta molto ardua: si rischiano imbarazzanti confronti e attese deludenti. Invece, al teatro “La Fenice” di Biancavilla, gli oltre 60 componenti della compagnia “Mondo Nuovo” hanno superato la prova a pieni voti.

Platea gremita ed applausi scroscianti per “Deloris, una suora in paillettes”, commedia in due atti, liberamente tratta dal film “Sister Act, una svitata in abiti da suora” con Whoopi Goldberg. Un divertente susseguirsi di scene, con la regia di Maria Grasso, in un contrasto di casti abiti monacali e luccicanti costumi da nightclub.

Concetta Scaccianoce veste i panni della protagonista. Ineccepibile la sua parte: è la vera anima e trascinatrice del gruppo, con una voce calda che regge l’intero spettacolo.

Ma anche gli altri protagonisti si mostrano puntuali nel canto (rigorosamente dal vivo), a grande agio nei balli, sicuri nei dialoghi: da Giuseppe Bua (il boss) ad Alessandro Rapisarda (nei panni del monsignore), da Simona Laudani (la madre superiora) a Maria Torrisi (la suora rapper) a Gaetano Caracì (il poliziotto romantico).

E poi il nutrito gruppo di suore, che con le coreografie di Simona Mancari, danno moto e sprint allo spettacolo, non senza riproporre fedelmente, come nel film, fisicità e movenze della suora ridolona (Grazia Fisichella) e della novizia gracilina (Grazia Caracì).

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«Deloris, una suora in paillettes», ecco le immagini del musical

Uno spettacolo di due ore, reso ancora più esilarante da qualche incursione dialettale: gli strampalati criminali (Salvo Lavenia, Giuseppe Marchese e Mirko Sangiorgio) che perseguitano «quella fitusa di Deloris» hanno dato un tocco di gradita sicilianità.

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E dopo lo spettacolo, le “suore” si scatenano in piazza

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In città

Kermesse “sanremese” per il Carnevale della comunità “Cenacolo Cristo Re”

Musica, balli, “chiacchiere” e coriandoli per gli ospiti della struttura terapeutica di via San Placido

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Sull’eco del Festival di Sanremo e approfittando delle giornate dedicate al divertimento, anche gli ospiti della Comunità Terapeutica “Cenacolo Cristo Re” di Biancavilla hanno voluto organizzare per il Carnevale una kermesse musicale con canzoni e premi.

Nel salone dell’Istituto di via San Placido, grazie alla collaborazione di tutte le figure professionali e di volontariato esterno, si è tenuta la competizione. Una gara in cui i concorrenti, ospiti della struttura, si sono “sfidati”, intonando canzoni di ogni tempo. Valletta d’eccezione che ha accompagnato i “cantanti” alla postazione predisposta per l’esibizione, destando l’ilarità di tutti, un’infermiera in abito carnascialesco che rappresentava la “Sirenetta”. Una giuria composta da vari operatori ha stabilito i primi tre classificati, assegnando un premio. Un gadget a tutti i partecipanti.

L’evento, in ogni sua parte, è frutto dei vari laboratori che si tengono giornalmente in comunità al fine di favorire il percorso riabilitativo degli ospiti (maschere allestite nel Gruppo creativo, canzoni provate e preparate nel Laboratorio musicale…). Non sono mancati musica e balli di gruppo, “chiacchiere” (i dolci tipici del periodo) e coriandoli.

Gli ospiti del “Cenacolo”, inoltre, hanno vissuto l’atmosfera del Carnevale, tra le vie cittadine e nelle piazze di Biancavilla, ammirando i gruppi in maschera e i carri allegorici.

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In città

Nella chiesa del Purgatorio evento ispirato ai “nannareddi” della Civita

Uno spettacolo-recital con Carmelo Zuccaro organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi

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Un’atmosfera carica di emozione nella Chiesa del Purgatorio di Biancavilla, dove si è tenuto il concerto di Natale “a bona nova”. Lo spettacolo-recital, organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi, ha rievocato musiche, canti, poesie e litanie della novena natalizia tradizionale siciliana, cantata da suonatori e poeti di inizio Novecento nei quartieri di Catania, dove venivano chiamati “nannareddi”, e di tutte le città della Sicilia.

Un evento che è ispirato dai ricordi d’infanzia di Carmelo Zuccaro, che nel quartiere catanese della “Civita” ascoltava direttamente dai “nannareddi” musiche, canti e recitativo, ed arricchito dalle testimonianze degli anziani dello stesso quartiere. Proprio a loro si deve il recupero dei contenuti di questo antico racconto, che rievoca atmosfere e tradizioni di epoche ormai scomparse ma che riescono ancora ad affascinare e coinvolgere il pubblico.

Uno spettacolo impreziosito dal suono finale della “ciaramella” ed animato dallo stesso Zuccaro, nel ruolo di cantaturi. Con lui: Giorgio Maltese al violino, friscalettu, mandolino e ciaramedda, Mimmo Aiola alla chitarra e Savì Manna, poeta.

Prima del concerto, una messa celebrata dall’assistente spirituale della confraternita, don Pino Salerno, in memoria dei confrati defunti. Speciale ricordo per Gianmarco Rapisarda, prematuramente scomparso nell’ottobre scorso. Conclusioni affidate al governatore dell’arciconfraternita, Agostino Sangiorgio, per i saluti e gli auguri.

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