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Insediati i nuovi dirigenti del sindacato Fials all’ospedale di Biancavilla

L’impegno dell’organizzazione: «Lavoriamo per scongiurare il rischio paralisi della sanità»

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Sanità catanese in forte difficoltà, tra carenza di organico e problemi irrisolti legati a stabilizzazione dei precari e criticità contrattuali. Una situazione che disorienta i lavoratori in un settore  che rischia la “paralisi”.

È quanto discusso dal sindacato Fials nel  presidio ospedaliero di Biancavilla, dove si è tenuto l’incontro con la nuova classe dirigente del sindacato. Presenti il segretario provinciale, Agata Consoli, il responsabile di Bronte, Antonino Sanfilippo, e il coordinamento di Biancavilla con i dirigenti Vincenzo Lanza, Salvatore Neri, Maria Tomasello. Con loro anche  i dirigenti appena nominati, Nicolò Monteleone e Giusi Cusmano.

«Con la loro carica e il loro entusiasmo – dice Agata Consoli – hanno portato nuova linfa all’interno della famiglia Fials. Questo è un momento molto difficile per la sanità siciliana e catanese, e l’ingresso di forze nuove è motivo di grande soddisfazione per la segreteria provinciale, che trova un gruppo di lavoratori vogliosi di dare il proprio contributo per migliorare il proprio luogo di lavoro. Auguriamo a tutti i dirigenti di operare sempre per il bene collettivo dei lavoratori, dei pazienti e dell’azienda, senza mai trascurare il rispetto verso se stessi».

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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»

Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate

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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».

Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.

Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.

C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.

«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».

«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».

Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.

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