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I presepi degli ospiti del “Cenacolo” apprezzati anche fuori provincia

Conclusione delle attività natalizie della comunità terapeutica assistita: un bilancio soddisfacente

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Anche quest’anno, a conclusione delle festività natalizie, volendo fare un bilancio delle attività riabilitative che hanno interessato gli ospiti della comunità terapeurica assistita “Cenacolo Cristo Re”, il risultato non può che essere positivo.

Tra queste, la realizzazione e l’installazione di quattro grandi presepi artistici, posizionati in diverse località, sia commerciali che di rappresentanza. Due di questi allestiti in altrettante location rilevanti che ne hanno valorizzato ancor di più il pregio. Il tutto possibile, grazie alla collaborazione del dott. Salvuccio Furnari che ha avviato i contatti con gli enti coinvolti.

La chiesa di San Camillo, oratorio dei Cavalieri Mercedari, nella barocca via Crociferi di Catania, ha ospitato per la prima volta una di queste opere. È il frutto dell’impegno e della passione degli utenti della comunità. Opere realizzate nell’ambito dei laboratori prassico-manuali programmati dall’équipe multidisciplinare e sostenuti dalla direzione amministrativa. Turisti e visitatori hanno avuto il piacere di apprezzare l’artistico presepe.

Altro luogo di eccellenza, per la prima volta fuori dalla provincia di Catania, è stato l’atrio principale del palazzo comunale di Centuripe. Qui il presepe è stato ammirato da numerosi visitatori richiamati dalla suggestiva organizzazione espositiva. Sonostati 24 i presepi artigianali disposti lungo i caratteristici vicoli del paese.

I manufatti realizzati nella Comunità sono stati apprezzati per la peculiarità dell’ambientazione che si rifà al paesaggio siciliano, con lo scenario dell’Etna sullo sfondo e i rustici edifici circondati da muretti in pietra lavica tipici del territorio.

L’incontro al municipio di Centuripe

Il direttore generale dell’Opera Cenacolo Cristo Re, Giosuè Greco, ha ringraziato il barone Beniamino Sorbera De Corbera, responsabile della Commenda dei Mercedari, per la disponibilità e la sensibilità mostrate.

E successivamente ha espresso anche il suo grazie al sindaco di Centuripe, Salvatore La Spina. All’incontro al municipio presente il vicesindaco Salvo Longo. Con loro, l’educatore Filadelfio Grasso (curatore del laboratorio che ha prodotto i manufatti), una rappresentanza degli ospiti e degli addetti che hanno provveduto all’allestimento dei lavori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Fuori città

Effetto “Sinner” a Biancavilla: in 60 al torneo di tennis “Ciuri di Mungibeddu”

Finale avvincente e di alto livello: trofeo vinto dalla coppia Salvo Bisicchia – Claudia Minissale

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Chiamiamolo pure “effetto Sinner”. Certo è che il tennis a Biancavilla e in tutto il territorio etneo non è mai stato così in forma. La quarta edizione del torneo di tennis doppio misto “Ciuri di Mungibbeddu” ha registrato numeri da record, con quasi trenta coppie uomo-donna iscritte. Un traguardo che conferma la crescente popolarità dell’evento sportivo. Nato in forma amatoriale solo pochi anni fa, la manifestazione si è rapidamente affermata tra le più attese nella zona.

La finale ha visto la coppia Salvo Bisicchia – Claudia Minissale affrontare Maria Giovanna Granuzzo – Marco Di Fazio, con una vittoria finale di 6-2, 4-6, 10-5 per la prima coppia. Il match è stato combattuto fino all’ultimo, offrendo un livello di gioco elevato che ha mantenuto alta la tensione, culminando dopo settimane di sfide serrate.

Competizione organizzata dalla famiglia Rapisarda

«Il successo di questa edizione è una grande soddisfazione per tutti noi – racconta Vincenzo Rapisarda, ideatore e organizzatore del torneo –. Vedere così tante coppie appassionarsi e partecipare con entusiasmo ci riempie di orgoglio. Il nostro obiettivo era creare un evento che non fosse solo una competizione sportiva, ma un momento di aggregazione per la comunità, mantenendo vivo lo spirito di tradizione che da sempre accompagna “Ciuri di Mungibbeddu”. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno reso possibile questo risultato, dai partecipanti a chi ha curato ogni dettaglio dell’organizzazione. E un pensiero speciale va alla mia famiglia, sempre presente sia nell’organizzazione che in campo tra i partecipanti, e a tutti gli amici del tennis che condividono con me questa passione. Spero che il torneo continui a crescere e a coinvolgere sempre più persone negli anni a venire».

Non sono molti i tornei di questo tipo nel territorio etneo, e “Sciuri di Mungibbeddu” si distingue per il successo che ha riscosso negli anni, grazie a una partecipazione in costante aumento, che ha visto la presenza di molte coppie provenienti da fuori provincia. Oltre alla famiglia Rapisarda, che ha messo a disposizione il proprio campo privato per la competizione, il merito va anche a chi ha gestito la logistica: la maestra di tennis Lidia Bondor del “TC Biancavilla” e Piero Di Fazio, presidente del “TC Adrano”.

Evento ispirato dal poeta Giuseppe Tomasello

Il torneo si lega alla poesia dialettale siciliana. Quattro anni fa, infatti, il celebre concorso di poesia dialettale “Ciuri di Mungibbeddu” ispirò la nascita dell’evento tennistico. Giuseppe Tomasello, il poeta-contadino, uno degli animatori del concorso, ebbe l’idea di trasferire l’essenza di quel progetto culturale sul campo da tennis, creando un legame originale tra sport e cultura.

«Ogni cosa bella è destinata a durare – dice Tomasello – spero che anche nei prossimi anni questa iniziativa possa crescere e coinvolgere sempre più gente. L’idea è nata grazie ai miei nipoti, che giocano a tennis e hanno trasmesso la passione anche ai miei pronipoti. Come ho già avuto modo di dire più volte, questo sport è così bello, armonico ed elegante da sembrare una vera poesia».

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