Chiesa
Folla di fedeli al “Santissimo Salvatore” accoglie per la prima volta il vescovo
Mons. Luigi Renna nell’omelia ricorda don Pino Puglisi e Rosario Livatino: «Profeti contro la mafia»


Prima visita dell’arcivescovo Luigi Renna alla comunità parrocchiale del “Santissimo Salvatore” di Biancavilla, guidata da padre Salvatore Verzì, con la celebrazione di una messa in preparazione al Natale.
La nuova chiesa, inaugurata nel giugno del 2021, non è stata in grado di contenere tutti i fedeli che per l’occasione erano presenti alla celebrazione. La larga partecipazione si deve anche a diversi eventi preparatori, che in questi giorni hanno animato tutte le realtà parrocchiali e hanno visto coinvolti sacerdoti e diaconi della diocesi.
«Sono contento di aver trovato una così larga partecipazione», ha detto l’arcivescovo durante l’omelia. «Tutti noi siamo chiamati ad essere profeti dei nostri tempi, partecipando attivamente da cristiani alle molte sfide dei nostri tempi e all’interno delle attività che svolgiamo, nelle nostre case, nel nostro lavoro, a scuola con i compagni e nei vari gruppi parrocchiali che frequentiamo».
«Quel male che si chiama mafia»
«Il buon cristiano -ha sottolineato- è testimone e profeta dei suoi tempi, come il beato Padre Pino Puglisi e il beato Rosario Livatino, entrambi profeti contro quel male che non mi stancherò mai di condannare, la mafia. Anche noi dobbiamo fare la nostra parte, avendo in una mano la parola di Dio e nell’altra il giornale».
I proventi della colletta, insieme a una raccolta fatta precedentemente dai parrocchiani, sono stati devoluti al restauro della “Casa di Betania”, un edificio sito a Catania, destinato ad accogliere donne in difficoltà.
Una celebrazione, quella di accoglienza al vescovo, animata dalle comunità neocatecumenali e dai diversi gruppi scout, che hanno cercato di rappresentare, anche negli stili dei canti, la variegata presenza di gruppi all’interno parrocchia. Moltissimi anche i ragazzini del catechismo, che hanno portato con loro alcune statuette di Gesù Bambino, poi benedette dal vescovo. Dopo la celebrazione, la comunità ha festeggiato all’interno del salone parrocchiale con un momento di condivisione e agape fraterna, cui ha partecipato anche mons. Renna.
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Chiesa
L’ultimo saluto a padre Nicoletti, il vescovo: «Una persona mite e umile»
Addio al prete morto in sagrestia, mons. Renna: «Ogni presbitero desidera andarsene così»


Una folla commossa e raccolta, ancora quasi incredula, ha accolto la salma di padre Salvatore Nicoletti nella chiesa “Sacro Cuore”. Un ultimo saluto, alla presenza del vescovo di Catania, Luigi Renna, e dall’emerito Salvatore Gristina.
«La sua vita è stata un dono», ha detto Renna, ricordando il sacerdote, morto a 79 anni, nella chiesa dell’Idria, in sagrestia, colto da malore dopo avere celebrato la messa per la comunità neocatecumenale.
«Siamo stati colti impreparati dalla notizia – ha specificato il vescovo – ma anche consapevoli che le circostanze della sua morte sono la situazione più autentica che un cristiano presbitero possa desiderare». E ancora: «La sua morte, che preferisco chiamarla “transito”, è un prolungamento della eucarestia».
Nella sua omelia, Renna ha ricordato l’impegno e la figura di padre Nicoletti, per 37 anni alla guida della parrocchia dell’Idria: «Il suo è stato un impegno umile e costante. La mitezza e l’umiltà di cuore l’hanno reso una persona amabile e semplice verso tutti. È stato una guida di comunità e sacerdote sempre disponibile».
Alla celebrazione, anche il vicario generale, Salvatore Genchi, oltre al clero biancavillese e altri confratelli provenienti da tutta la diocesi. Con fascia tricolore, in rappresentanza della città, il sindaco Antonio Bonanno, a fianco al presidente del Consiglio Comunale, Fabrizio Portale.
Dai parrocchiani dell’Idria a quelli del “Sacro Cuore” (la chiesa in cui ha maturato la sua vocazione), ognuno con un proprio pensiero legato a padre Nicoletti.
Non è mancato il saluto di Gristina: «Padre Salvatore è un dono del Signore. Con la sua umanità e il ministero esercitato. E noi qui presenti siamo la prova di questo dono del Signore alla comunità di Biancavilla e alla Chiesa di Catania. Ringraziamo Padre Nicoletti per ciò che ci ha donato, conserviamo il suo ricordo e facciamo in modo che questi ricordi diano frutto. Sin dal mio arrivo, mi ha colpito la schiettezza di padre Nicoletti e anche nelle difficoltà non è mai mancata la comunione».


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