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La parrocchia del “Ss. Salvatore” di Biancavilla ha la sua nuova chiesa

Rito di dedicazione per l’edificio sacro di “Spartiviale” costruito con fondi della Cei e del Comune

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© Foto Biancavilla Oggi

Riti e preghiere, gesti e canti. Una funzione religiosa durata oltre tre ore con l’arcivescovo Salvatore Gristina ed il clero biancavillese per la “dedicazione” della nuova chiesa del Santissimo Salvatore. La parrocchia del quartiere “Spartiviale”, retta da padre Salvatore Verzì, ha il suo novo edificio sacro, attiguo a quello esistente dagli anni ’70.

A poco più di tre anni dalla posa della prima pietra nel cantiere, la chiesa è stata aperta ai fedeli. Finanziato con 1 milione e 400mila euro attraverso il fondo dell’8×1000 della Conferenza Episcopale Italiana e un contributo comunale, il progetto è dell’ingegnere Maurizio Erbicella su forme e linee moderne. Dai disegni tracciati su carta alle strutture in cemento e ferro: sono stati tempi record, nonostante gli intoppi dovuti alle misure anti-amianto e a quelle anti-Covid.

Per questo è stata una festa per l’intera comunità cattolica di Biancavilla. Alla prima messa hanno partecipato i rappresentanti di gruppi ed associazioni parrocchiali. Ma nello spazio all’aperto alle spalle del vecchio edificio, è stato allestito un maxischermo, dando la possibilità ai parrocchiani di seguire la cerimonia.

Alle 17.30 è stato il vescovo ad aprire le porte e dare inizio alla celebrazione, animata dai gruppi neocatecumenali. Una funzione con specifici riti, più lunga ed articolata di quella consueta. La benedizione dell’acqua, quindi l’aspersione dei fedeli, delle pareti della chiesa e del nuovo altare. Lo stesso Gristina ha pronunciato la “preghiera di dedicazione”. Quindi l’unzione dell’altare e delle quattro croci poste alle pareti con l’accensione delle candele, alla fine del rito dell’incensazione. A firmare il “verbale di dedicazione”, ovvero l’atto formale che rimarrà nella storia locale a gli atti della Diocesi, sono stati il vescovo Salvatore Gristina, il parroco Salvatore Verzì, il sindaco Antonio Bonanno, il progettista Maurizio Erbicella e tre testimoni.

Gristina: «Un dono per la crescita della comunità»

«È una giornata molto importante e molto bella per Biancavilla. È un dono che permetterà a questa comunità e a tutta la città di crescere secondo lo Spirito del Vangelo».

Lo ha detto, parlando con i giornalisti, l’arcivescovo Salvatore Gristina, che a giorni conclude formalmente il suo mandato alla guida della Chiesa catanese.

«La chiesa -ha proseguito- è questa comunità di discepoli che si raduna anche in un luogo e per questo procediamo alla dedicazione della chiesa. Dobbiamo cercare di capire meglio che il nostro ritrovarci in questo posto deve significare più agilità e più gioia di andare nel territorio. Chiediamo al Signore di poter comprendere sempre più cosa significhi essere Chiesa».

«Spartiviale, periferia territoriale ed esistenziale»

A credere nel progetto, per primo, è stato senz’altro padre Verzì, al suo terzo mandato di parroco: «Ci sono state difficoltà e fatiche per realizzare quest’opera, ma oggi raccogliamo la gioia di questo momento e la grande benedizione del Signore che ama questo popolo».

Padre Verzì ben conosce la realtà di “Spartiviale”. Un “prete di frontiera” per una realtà di “frontiera”, come è stato definito in un ampio reportage che abbiamo pubblicato alcuni anni fa. Non a caso, nel suo intervento, ha parlato proprio di «periferia territoriale ed esistenziale».

Poi un lungo elenco di ringraziamenti a chi, a vario titolo, ha lavorato all’edificazione della nuova chiesa. Quindi il ricordo di due parrocchiane, Vera Bella e Vincenzina Battiato, particolarmente presenti alla vita della comunità, che sono state vittime di Covid. Applausi, in particolare, per due persone citate: padre Salvatore Castellano e padre Placido Brancato, suoi predecessori, che hanno avuto un importante ruolo nella fondazione della parrocchia. Una parrocchia a cui padre Verzì ha impresso un’identità forte, suscitando nel quartiere senso di appartenenza.

Il sindaco: «Padre Verzì è il vero motore trainante»

«Il lavoro che in questi anni la chiesa del “Santissimo Salvatore” ha fatto nel quartiere periferico di Spartiviale –ha sottolineato, non a caso, il sindaco Bonanno– è una disposizione morale che si è tradotta nel tempo in un’opera di salvezza. La chiesa di pietre vive ha generato un edificio spirituale che è un bene inestimabile di tutta la città».

In questo contesto, Bonanno ha definito padre Verzì il «vero motore trainante della comunità parrocchiale al quale la mia amministrazione non farà mai mancare sostegno e affetto».

A maggior ragione che da adesso la comunità parrocchiale potrà avere maggiori spazi. «Provo una grande emozione in questo giorno di dedicazione di una nuova chiesa nella mia città, nella nostra città. Mi colpisce –ha sottolineato il sindaco– non soltanto la bellezza architettonica, il suo disegno avvolgente che traduce nella sua forma circolare l’esempio bellissimo di ciò che deve essere una comunità. Ma soprattutto che una nuova chiesa sorga nella città di Biancavilla, proprio accanto al vecchio edificio di culto attorno al quale si è costruita negli anni una identità autentica e generosa che ha prodotto tanti cittadini di buona volontà».

Bonanno ha voluto ringraziare anche Gristina «per l’attenzione pastorale che ha voluto dedicare a Biancavilla». E ha aggiunto: «Questa è una delle ultime tappe del suo mandato di guida: sappia, caro Arcivescovo, che i biancavillesi la porteranno sempre nel proprio cuore».  

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Chiesa

L’ultimo saluto a padre Nicoletti, il vescovo: «Una persona mite e umile»

Addio al prete morto in sagrestia, mons. Renna: «Ogni presbitero desidera andarsene così»

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Una folla commossa e raccolta, ancora quasi incredula, ha accolto la salma di padre Salvatore Nicoletti nella chiesa “Sacro Cuore”. Un ultimo saluto, alla presenza del vescovo di Catania, Luigi Renna, e dall’emerito Salvatore Gristina.

«La sua vita è stata un dono», ha detto Renna, ricordando il sacerdote, morto a 79 anni, nella chiesa dell’Idria, in sagrestia, colto da malore dopo avere celebrato la messa per la comunità neocatecumenale.

«Siamo stati colti impreparati dalla notizia – ha specificato il vescovo – ma anche consapevoli che le circostanze della sua morte sono la situazione più autentica che un cristiano presbitero possa desiderare». E ancora: «La sua morte, che preferisco chiamarla “transito”, è un prolungamento della eucarestia».

Nella sua omelia, Renna ha ricordato l’impegno e la figura di padre Nicoletti, per 37 anni alla guida della parrocchia dell’Idria: «Il suo è stato un impegno umile e costante. La mitezza e l’umiltà di cuore l’hanno reso una persona amabile e semplice verso tutti. È stato una guida di comunità e sacerdote sempre disponibile».

Alla celebrazione, anche il vicario generale, Salvatore Genchi, oltre al clero biancavillese e altri confratelli provenienti da tutta la diocesi. Con fascia tricolore, in rappresentanza della città, il sindaco Antonio Bonanno, a fianco al presidente del Consiglio Comunale, Fabrizio Portale.

Dai parrocchiani dell’Idria a quelli del “Sacro Cuore” (la chiesa in cui ha maturato la sua vocazione), ognuno con un proprio pensiero legato a padre Nicoletti.

Non è mancato il saluto di Gristina: «Padre Salvatore è un dono del Signore. Con la sua umanità e il ministero esercitato. E noi qui presenti siamo la prova di questo dono del Signore alla comunità di Biancavilla e alla Chiesa di Catania. Ringraziamo Padre Nicoletti per ciò che ci ha donato, conserviamo il suo ricordo e facciamo in modo che questi ricordi diano frutto. Sin dal mio arrivo, mi ha colpito la schiettezza di padre Nicoletti e anche nelle difficoltà non è mai mancata la comunione».

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