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Cronaca

Dosi di cocaina nascoste tra i piatti sporchi: beccato un giovane 27enne

I carabinieri della locale stazione hanno avuto il supporto dei Nucleo cinofili di Nicolosi

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Ai carabinieri era stato descritto come uno spacciatore attivo a Biancavilla. È bastato loro approntare un’attività di indagine per raccogliere una serie di indizi. Così, i militari della stazione di via Benedetto Croce sono intervenuti con il Nucleo Cinofili di Nicolosi. Un servizio che ha portato alla denuncia di un 27enne per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Per trovare riscontri ben più concreti, i militari si sono recati nell’abitazione del giovane, in via Africa, per una perquisizione. Colto di sorpresa il 27enne. I carabinieri stavano effettuando la ricerca. Lui, pensando di non essere notato, ha lasciato cadere un involucro nel lavello della cucina contenente le stoviglie ancora da lavare.

Immediatamente, però, i militari hanno recuperato quel contenitore, trovandovi all’interno 13 dosi di cocaina già confezionate per la vendita al dettaglio. Nella prosecuzione della perquisizione, trovato pure uno scatolino con un bilancino di precisione ed un borsello. Al suo interno, materiale per il confezionamento ed un coltello a scatto della lunghezza di ben 28 centimetri totali.

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Cronaca

Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati

Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti

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Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).

Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.

Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.

Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.

In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.

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