Cronaca
Accompagna il figlio all’asilo e si ritrova l’auto scassinata: rubato il portafogli
L’episodio, denunciato ai carabinieri, è avvenuto all’esterno del 2° Circolo didattico di via dei Mandorli

Aveva parcheggiato l’auto, una Fiat Panda, in via dei Mandorli, per accompagnare il figlio all’asilo del 2° Circolo didattico. Il tempo di lasciare il bambino davanti al portone d’ingresso e fare ritorno in macchina. Questione di meno di due minuti per una mamma di Biancavilla. Un lasso di tempo brevissimo, durante il quale, però, ignoti hanno rubato il portafogli che la donna aveva lasciato nella borsa, sul lato passeggero. Il contenuto? Circa settanta euro, oltre ai documenti personali.
Un episodio subito denunciato alla stazione dei carabinieri di via Benedetto Croce dei carabinieri. Si tratta di una tipologia di reato al di fuori della casistica e delle statistiche criminali locali. Eppure è accaduto. Cosa che lascia ipotizzare alla mano di ignoti venuti da fuori Biancavilla. Certo è che chi ha commesso il furto, ha dimostrato maestria ed esperienza.
In una manciata di secondi, i ladri –evidentemente appostati in attesa del momento giusto– hanno aperto uno sportello dell’auto. Le sarrature delle Fiat Panda sono tra quelle che i ladri forzano con maggiore facilità. Hanno rovistato all’interno della borsa per impossessarsi soltanto del portafogli.
Al ritorno, la donna non ha notato segni di effrazione. Ma non ha potuto aprire le portiere, pensando ad un guasto. All’interno tutto sembrava in ordine. Poi, una volta riuscita a sbloccare la chiusura e controllato meglio, l’amara sorpresa. Non le è rimasto altro da fare che rivolgersi ai carabinieri, che hanno acquisito la denuncia. Il suggerimento, sempre valido, è quello di evitare di lasciare in auto borse e portafogli, che potrebbero attirare l’attenzione di malintenzionati.
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Cronaca
Preso a calci e pugni per avere osato mandare un messaggio ad una ragazza
La vittima è un 40enne, gli aggressori sono due congiunti: per due anni sottoposti a “Daspo urbano”

Divieto di accesso ad alcuni esercizi pubblici. Un provvedimento – il cosiddetto “Daspo urbano” – emesso dal questore di Catania e che i carabinieri hanno notificato ad un 50enne e al figlio 30enne per avere partecipato ad una violenta lite. In quell’occasione, i due avevano aggredito un altro biancavuillese di 40 anni.
Una lite prolungata, i cui retroscena erano stati ricostruiti dai militari, dopo un’accurata indagine.
La persona aggredita, secondo quanto riferiscono i carabinieri, avrebbe inviato un messaggio tramite smartphone ad una giovane, legata sentimentalmente al 30enne. Tanto è bastato per accendere la scintilla della contesa, avvenuta lo scorso agosto presso il bar in cui lavorava la ragazza.
Il fidanzato di lei e suo padre si sono presentati davanti al 40enne. Prima un’accesa discussione, poi calci e pugni verso l’uomo, ritenuto responsabile di avere importunato la ragazza. Un’aggressione che gli ha procurato la frattura del naso con una prognosi di 30 giorni, indicata dai medici del pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”.
I due aggressori, dopo la denuncia, sono stati sottoposti ora al provvedimento del “Daspo urbano”, che vieta loro per due anni non solo di entrare nel bar in cui sono avvenuti i fatti, ma anche di stazionare nei pressi di locali di Biancavilla adibiti alla somministrazione di alimenti e bevande.
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