Storie
Il colore rosa del disagio mentale: la voce delle donne ospiti del “Cenacolo”
Dalla comunità terapeutica assistita di Biancavilla, un messaggio che si rivolge… al mondo

Giulia era una dipendente statale, tra le più amate dai colleghi e da tutti coloro che quotidianamente per lavoro avevano a che fare con lei. Tutto questo fino a qualche tempo prima che una subdola malattia la rendesse piano piano del tutto sorda. Poi la depressione per il fatto di non poter sentire le voci e i suoni, di non poter più ascoltare chi le parlava. Quindi la solitudine e l’alcol…
Martina, invece, da giovanissima ha lasciato la famiglia di origine per seguire il suo sogno d’amore, in uno dei tanti paesi del circondario etneo. Ha un figlio. Ma l’amore per lei è finito presto, forse non c’è mai stato. Ha conosciuto la violenza del suo compagno, l’indifferenza dei familiari. Le è stato sottratto il figlio perché non riusciva ad accudirlo e il suo cervello è “scoppiato” di dolore e di rabbia…
Carla aveva sempre vissuto a casa, amata e coccolata dai suoi genitori. Studiava in una delle migliori scuole della sua città. Di frequente faceva gite assieme al suo papà e alla sua mamma. Poi quando questi, ormai vecchi, si sono ammalati e l’hanno abbandonata per sempre, lei si è sentita sola, non ha retto al terrore della morte…
Tre nomi di fantasia per tre storie reali, vere, drammaticamente autentiche. Sono solo alcune delle storie di donne che vivono al “Cenacolo”, la comunità terapeutica assistita di Biancavilla. E che oggi celebrano la Giornata internazionale della Donna, facendo sentire la propria voce con una poesia, una frase, un canto. Un modo per esprimere il loro amore per la vita e nello stesso tempo il loro grido verso un mondo fatto di individui che spesso dimenticano l’altro. Individui distratti da effimeri fuochi d’artificio, che non si accorgono di chi cammina accanto a loro, magari con un passo diverso o mimetizzato tra le tante cose della strada.
Sono donne che vogliono vivere e sentono ogni giorno il bisogno di raccontare e raccontarsi, al di là delle stesse parole. Già, perché iescono a esprimersi eloquentemente anche con gli sguardi tristi o lieti, coi sorrisi e con le lacrime, con i gesti e le azioni. E come ogni essere umano in questa terra, attendono risposte, giuste attenzioni, sentimenti positivi lontani dai facili giudizi e, soprattutto, dai pregiudizi.
Il binomio donne e salute mentale
Il peso che grava sulla salute mentale delle donne è considerevolmente maggiore rispetto a quello degli uomini. Quasi una su quattro è a rischio di soffrire di un disagio psichico (che può arrivare in qualsiasi fase del ciclo della vita). Accade per tutta una serie di circostanze di fattore biologico, sociale e psicologico. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ci informa, ad esempio, che nell’adolescenza i tassi di disturbi di ansia e depressione sono maggiori proprio nelle ragazze. Le stesse che soffrono anche di disturbi alimentari, come anoressia e bulimia con una frequenza più elevata rispetto ai ragazzi (il 95% contro il 5%).
Nel mondo una donna su cinque subisce uno stupro o un tentativo di stupro nel corso della sua vita. Il 70% delle aggressioni e femminicidi si consuma tra le mura domestiche ad opera di mariti e compagni. In entrambi i casi, le vittime porteranno conseguenze traumatiche di tipo psicologico per sempre.
I molteplici ruoli, la discriminazione di genere, il sovraccarico di lavoro, i maltrattamenti domestici e le violenze sessuali costituiscono a tutt’oggi gravi fattori psicosociali che sono responsabili di grandissima sofferenza mentale e psicofisica nelle donne.
Affrontare e riflettere su queste tematiche non è mai abbastanza e soprattutto non deve essere affatto scontato.
Dal “Cenacolo” un messaggio per il mondo
Il “Cenacolo” di Biancavilla è stato costruito 79 anni fa da don Giosuè Calaciura, grazie anche al lascito di una donna. Era Maria Carmela La Piana: fece voto di donare un suo terreno se il figlio fosse tornato sano e salvo dalla guerra. Attualmente trovano lavoro oltre trenta donne (il 75% del totale) che offrono la loro professionalità, il loro impegno, il loro lavoro fatto di assistenza, di interventi riabilitativi, clinici e psicosociali ma soprattutto di quotidianità e di attenzione.
Nell’Istituto, tra gli altri, anche madri, figlie e mogli si sono ritrovate come ospiti a causa delle più svariate problematiche della sfera psichica e lottano ogni giorno per riconquistare autonomia ed emancipazione.
Insieme, utenti e personale, in questa giornata che celebra le conquiste politiche, sociali ed economiche raggiunte faticosamente dal genere femminile nell’ultimo secolo, lanciano un messaggio di speranza che si unisce alle voci di tutte le donne del Mondo: da quelle che stanno vivendo il dramma della guerra in Ucraina, alle madri africane che danno fino all’ultima goccia di vita per sfamare i loro bambini, alle lavoratrici, operaie, dirigenti, artiste e scienziate che ovunque contribuiscono col proprio ingegno e la loro forza a mandare avanti e migliorare le sorti del nostro pianeta.
Un messaggio che può essere sintetizzato dalle parole di Flavia, una gentile e garbata sessantenne dal tenero sorriso che da alcuni anni vive al “Cenacolo”: «Il nostro corpo è qua, fra queste mura. Il nostro cuore è tra gli affetti del passato. La nostra mente, invece, vola verso fuori, nel mondo che sogniamo più bello e verso il futuro che speriamo sia migliore per tutti».
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Storie
Tommaso, il bambino di Biancavilla che ha commosso gli esperti di Arpa Sicilia
Un disegno su carta riciclata ha emozionato il personale dell’ente regionale presente alla fiera “TravelEtna”

Un disegno realizzato dal piccolo Tommaso Francesco Lavenia di Biancavilla e donato agli esperti dell’Arpa Sicilia, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente. Un bozzetto veloce su carta riciclata. Un semplice gesto che ha emozionato il personale dell’ente, al punto che hanno voluto ringraziare con un post sul proprio profilo istituzionale di Instagram.
L’occasione è stata la prima edizione di “TravelEtna”, fiera del turismo ai piedi dell’Etna, svoltasi a Ragalna. Qui, gli esperti dell’Arpa hanno promosso un’attività informativa sulla biodiversità marina e terrestre, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva grazie ai visori del progetto “Corallo”, esplorando ecosistemi naturali e scoprendo le meraviglie ambientali del territorio in modo innovativo e coinvolgente.
Tra i visitatori, anche Tommaso Francesco, 8 anni, alunno di terza elementare al plesso “San Giovanni Bosco” di Biancavilla. La sua spontaneità, la sua capacità di osservare e la sua propensione ad esprimersi con innata creatività non sono passati inosservati.
Così Arpa Sicilia lo ha voluto sottolineare: «Tra i ricordi più emozionanti, vogliamo condividere con orgoglio un gesto che ci ha commossi: Tommaso Francesco, giovane talento che realizza carri di Carnevale insieme al padre, ci ha donato un bellissimo disegno che lo ritrae mentre osserva i fondali attraverso i visori. Un ricordo che custodiremo con grande affetto». Bravo Tommaso, aggiungiamo noi: anche “Questa è la Biancavilla che ci piace”.
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Lutto nella sanità locale: morto Salvo La Cava, caposala nel reparto di “Medicina”
Infermiere noto e stimato, nel 2019 era stato riferimento dello “Sportello Amianto”: colto da infarto

È stato colto da infarto e si è accasciato mentre era a casa. Poi, l’intervento di un’ambulanza ed operatori sanitari. Nonostante il ripetuto massaggio cardiaco, non è stato possibile rianimarlo. Salvo La Cava è morto all’età di 54 anni.
Persona nota e stimata a Biancavilla, soprattutto in ambito sanitario. Era infermiere con ruolo di caposala nel reparto di Medicina dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Prestava servizio anche nel servizio di emergenza del 118. In passato era stato anche al pronto soccorso. Il suo impegno per questo settore professionale lo vedeva attivo anche come rappresentante sindacale della Cisl.
Nell’ospedale di Biancavilla, era stato riferimento, appena aperto nel maggio del 2019, all’interno del focal point legato alla “questione amianto” e agli eccessi di incidenza di mesoteliomi pleurici ed altre patologie respiratorie. Uno sportello informativo, legato all’ambulatorio di Pneumologia, appositamente dedicato a salute, ambiente e comportamenti individuali, che aveva visto la presenza fondamentale di Salvo La Cava.
La sua improvvisa scomparsa ha lasciato sotto choc i suoi colleghi. Il personale di “Medicina” dell’ospedale, attraverso Biancavilla Oggi, lo ricorda come «una persona buona, un valido collega, un gigante buono, che aveva sempre una parola di conforto per tutti».
L’Asp: «Un operatore sempre in prima linea»
«La Direzione Aziendale dell’Asp di Catania, insieme al Direttore dell’UOC di Medicina, al Direttore medico del Presidio, e a tutti i colleghi, esprime il più sentito cordoglio alla moglie, ai figli e ai familiari per la prematura scomparsa del loro caro».
Lo si legge in una nota dell’azienda ospedaliera, dopo la notizia del decesso di Salvo La Cava. I vertici Aspe descrivono «un collega stimato, riconosciuto per la sua dedizione e la sua costante disponibilità verso gli altri. Sempre in prima linea con sensibilità e cortesia, ha rappresentato un punto di riferimento per la comunità e per chi ha avuto il privilegio di lavorare con lui. Rimane vivo il suo ricordo per l’impegno instancabile durante la pandemia da Covid-19, quando, con senso del dovere ha assicurato assistenza e supporto a pazienti e colleghi in un momento di grande difficoltà».
Bonanno: «Una notizia che mi addolora»
Anche il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, ha diffuso un pensiero dopo la morte di Salvo La Cava. «È una notizia che mi addolora moltissimo», sottolinea il primo cittadino.
E aggiunge: «Conoscevo La Cava e ho sempre apprezzato la sua dedizione al lavoro e il suo tratto cordiale. Con competenza e massimo impegno è stato un supporto fondamentale per il “Focal Point”, lo “sportello” ospedaliero sui rischi dovuti all’esposizione a fluoroedenite. La sua scomparsa improvvisa mi rattrista profondamente. Sono vicino alla sua famiglia e a tutto il personale dell’ospedale che in questi anni ha lavorato con lui».

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