Politica
«Pandemia gestibile, si riattivino i reparti dell’ospedale di Biancavilla»
Il vice segretario provinciale del Pd, Angelo Petralia, fa appello all’Asp e all’assessorato alla Salute
«Il presidio ospedaliero “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla, attualmente centro Covid, mostra attualmente diverse criticità. Il pronto soccorso registra attese insostenibili, a causa delle dismissioni dei reparti di Chirurgia e Ortopedia e Traumatologia. Dismissioni legate alla pandemia. Tutto questo si ripercuote in disservizi e sull’utenza, costretta a subire attese interminabili. I cittadini del comprensorio di Biancavilla, Adrano e Santa Maria di Licodia, a volte anche per controlli di routine, spesso sono costretti ad attese di 7-8 o 10 ore. Non si può più stare a guardare».
Interviene con queste parole Angelo Petralia, vice segretario provinciale del Partito democratico, che si rivolge all’Asp di Catania e all’assessorato regionale alla Salute.
«Noi chiediamo –spiega Petralia a Biancavilla Oggi– la riconversione dei reparti. Devono essere l’azienda sanitaria e la Regione a riattivarli. Devono arrivare ad una soluzione per rendere efficiente la sanità in questo comprensorio. Una sanità che non deve essere ulteriormente penalizzata rispetto agli effetti, già pesanti, prodotti dalla pandemia».
«Grazie alla campagna di vaccinazione, come dichiarato dall’assessore Razza, la pandemia risulta meglio gestibile. Lo testimoniano –specifica l’esponente Pd– i numeri i ricoveri dei pazienti Covid. L’uso della terapia intensiva per i casi più gravi appare meno urgente, stando ai dati forniti dall’assessorato alla Salute».
«Ecco perché –conclude Angelo Petralia– il nostro appello è quello di riattivare urgentemente i reparti funzionali al pronto soccorso, cioè Chirurgia, Ortopedia e Traumatologia».
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Politica
Sanità siciliana: l’ira Mpa, Lombardo e… il compleanno di Mancuso a Biancavilla
La festa per i 60 anni del sindaco di Adrano, presso il Beauty Garden, al centro dei retroscena di Repubblica
La nuova sanità siciliana, disegnata dalle nomine dei vertici aziendali e ospedalieri targate Renato Schifani, ha sancito una serie di strappi nella maggioranza che sostiene il governo regionale. Tra gli scontenti, spicca Raffaele Lombardo, rimasto a mani vuote nella “sua” Catania.
Così, il leader autonomista riflette ed elabora le contromosse nei confronti di un governatore con cui non erano mancati motivi ed occasioni conflittuali. La Repubblica ricostruisce alcuni retroscena in casa Mpa. Il titolo all’interno dell’edizione palermitana: “L’ira di Lombardo messo all’angolo, a Biancavilla la cena dei ribelli”.
E in effetti, l’occasione per riunire i vertici e i parlamentari dell’Mpa (presente anche Gianfranco Micciché) è stata una festa di compleanno, organizzata – come risulta a Biancavilla Oggi – presso il ristorante Beauty Garden.
«Lombardo, rimasto a bocca asciutta nella scelta dei dirigenti della sanità catanese, al momento non parla. Ieri sera ha incontrato lo stato maggiore del Mpa, riunito a Biancavilla per il compleanno di Fabio Mancuso. Una festa diventata quasi congresso di partito, tra deputati regionali, sindaci, la new entry Micciché, ma anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, che ha risposto all’invito di Mancuso».
I 60 anni del sindaco di Adrano, dunque, occasione per riunire il Movimento per l’Autonomia sulla strategia futura da attuare alla Regione nei confronti del governatore. Così, scrive ancora Repubblica, «Lombardo, da Biancavilla, medita sulla prossima mossa. Che potrebbe arrivare già al primo disegno di legge all’esame di una Sala d’Ercole pronta a diventare Far West».
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