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Azione vandalica danneggia la statua di San Giovanni Bosco a Biancavilla

Staccata la mano sinistra del santo salesiano raffigurato nell’opera in marmo di Carrara

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Azione vandalica in piazza Don Bosco, a Biancavilla. Danneggiata la statua in marmo di carrara che raffigura santo, fondatore delle congregazioni dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Spezzata una mano ad opera di ignoti.

Un episodio che non lascia indifferenti. «È giunto il momento di riappropriarci della sana e civile convivenza», commenta Giuseppe Sant’Elena, responsabile dell’oratorio “Don Pino Puglisi”.

La statua era stata posta al centro dell’omonima piazza nel 1992 con una festa, a cui avevano preso parte la famiglia salesiana, il sindaco Carmelo Nicolosi e l’arcivescovo Luigi Bommarito. Di recente era stato oggetto di pulizia straordinaria, dopo che per anni era stata lasciata senza alcuna attenzione.

«Vedere questa piazza giornalmente frequentata da adolescenti e giovani –dice Sant’Elena– è bellissimo, perché una città ha bisogno di spazi d’aggregazione, soprattutto se portano nomi come quello di don Bosco. Ma perché arrivare a questo? Che senso ha deturpare e distruggere? Che senso ha vivere male il tempo che, invece, si dovrebbe impiegare per socializzare e vivere con amici in maniera sana?».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»

Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate

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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».

Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.

Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.

C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.

«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».

«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».

Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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