News
L’alito di “Lucifero” su Biancavilla: è questo il giorno più rovente dell’estate
Il sindaco preattiva il Centro operatico comunale di Protezione Civile: «I soggetti fragili evitino di uscire»
![](https://www.biancavillaoggi.it/wp-content/uploads/2021/08/temperatura-biancavilla-42-gradi.jpeg)
In nottata, nemmeno un leggero venticello è riuscito a dare sollievo, tanto era caldo. Alle 6.30 del mattino, la colonnina segnava già 30 gradi. Ed eccoci all’ora di punta: alle ore 13.00 la temperatura su Biancavilla è di 42 gradi.
È l’alito di “Lucifero”, l’anticiclone subtropicale africano che investe in pieno la Sicilia. Un’ondata di caldo che, ormai da parecchi giorni, non lascia respirare.
Alle allerte della protezione civile –rivolte soprattutto ad anziani e persone più fragili– si aggiungono anche le raccomandazioni del sindaco Antonio Bonanno: «Anziani, bambini e soggetti fragili evitino di uscire di casa nelle ore calde della giornata. Teniamoci lontani, inoltre, dalle aree a rischio incendi».
«Ho preattivato il Centro operativo comunale di Protezione Civile, nel caso fosse necessario intervenire. Ricordo –dice il sindaco– che il Dipartimento della Protezione Civile regionale ha decretato lo stato di preallerta e attenzione fino al 13 agosto e lo stato di crisi e di emergenza per sei mesi a causa dei gravi incendi. Faccio appello al buonsenso e all’intelligenza di tutti perché tutti insieme si possa trascorrere queste giornate in serenità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
![](https://www.biancavillaoggi.it/wp-content/uploads/2023/04/logo-biancavilla-oggi.png)
News
Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»
Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate
![](https://www.biancavillaoggi.it/wp-content/uploads/2023/11/ipab-casa-de-fanciullo-biancavilla.jpg)
«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».
Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.
Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.
C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.
«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».
«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».
Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
News3 mesi fa
Amianto, reportage da Biancavilla tra fatalismo ed enigmi ancora irrisolti
-
Cronaca2 mesi fa
“Ultimo atto”, chiesto il rinvio a giudizio per il clan di Pippo Mancari “u pipi”
-
Cultura3 mesi fa
Il “viaggio” per Sant’Alfio e l’ex-voto di un biancavillese “miracolato” nel 1943
-
Politica3 mesi fa
Il sindaco Bonanno ricorda il 25 Aprile, ma dimentica la parola “fascismo”