Cronaca
Mafia a Biancavilla, per l’omicidio di Alfredo Maglia ergastolo a Monforte
Sentenza della Corte d’assise di Catania: sullo sfondo i contrasti tra le due anime del vecchio clan


Alfio Monforte è stato condannato, in primo grado, al carcere a vita per l’omicidio di Alfredo Maglia. Lo ha stabilito la Corte di assise di Catania (presidente Sebastiano Mignemi), infliggendo la pena dell’ergastolo.
Il delitto mafioso era avvenuto ad Adrano, nell’ottobre 2013, e si inquadra nel lungo periodo di turbolenze interne al clan di Biancavilla, cominciate con l’omicidio del boss Giuseppe “Fifiddu” Mazzaglia nell’aprile 2010 e protrattesi fino ad anni più recenti.
Monforte, secondo l’accusa mossa dal pm Andrea Bonomo, avrebbe agito in prima persona per eliminare l’avversario, un tempo sodale con lui nel clan Toscano-Mazzaglia-Tomasello.
Alla base della decisione di eliminare Maglia (agguato avvenuto nel garage di casa sua), una serie di attriti. In particolare, come aveva anche fatto emergere l’operazione Garden, il gruppo di Maglia con i nipoti Gioco avevano programmato l’eliminazione di Monforte a Reggio Emilia, dove si era stabilito. Agguato rinviato e mai messo in atto.
Ma le frizioni tra le due fazioni erano diventate sempre più forti, evidenziano via via una certa predominanza di Monforte. Dopo il delitto di Maglia, altri gravi fatti di sangue hanno messo a dura prova inquirenti, polizia e carabinieri a Biancavilla. La risposta dello Stato non è mancata con blitz e una sfilza di arresti. In quest’ambito, c’è pure l’ordinanza di custodia cautelare in carcere di Monforte, nel dicembre 2019, con l’accusa di omicidio pluriaggravato.
L’impianto accusatorio nei suoi confronti si è basato anche sulle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Dario Caruana, Giuseppe Liotta e Graziano Balsamo. A dare sostegno alla Dda etnea pure le risultanze delle inchieste “Garden”, “Onda d’urto” e “Città blindata”.
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Cronaca
Sequestrati 20 kg di pesce ad un ristorante di sushi di Biancavilla
Otto giovani in possesso di droga, sanzioni di 20mila euro per violazioni del Codice della strada


Controllo del territorio di Biancavilla da parte dei carabinieri della compagnia di Paternò, con il supporto dei colleghi della C.I.O. del 12° Reggimento “Sicilia” e del N.A.S. di Catania con operatori dell’Asp
Le verifiche si sono concetrata su 5 pub e ristoranti. In un ristorante di sushi, in particolare, è stata riscontrata la mancata tracciabilità dei prodotti ittici. Circostanza che ha determinato il sequestro di 20 kg di varie tipologie di pesce. Il titolare ha avuto sanzioni per 3500 euro.
Le operazioni dei militari si sono allargate nei luoghi di maggiore aggregazione serale dei ragazzi, da piazza Annunziata e Via Vittorio Emanuele al viale dei Fiori.
Per quanto riguarda le attività su strada, i militari hanno denunciato in stato di libertà un 27enne di Adrano, trovato in possesso di un bastone telescopico tipo “manganello” all’interno della propria utilitaria, fermata in un posto di controllo in viale dei Fiori. Segnalati alla Prefettura 8 giovani, tutti residenti tra Adrano e Biancavilla di età tra i 17 e 30 anni. Avevano complessivamente 5 dosi di marijuana, 2 di cocaina e 3 di hashish.
Consistenti infine anche i servizi finalizzati ad assicurare il rispetto delle norme del Codice della Strada. In tal senso, i militari hanno accertato che su 56 veicoli controllati, oltre un terzo era sprovvisto della copertura assicurativa. In due casi, i conducenti di 2 mezzi, sequestrati, si trovavano alla guida senza aver mai conseguito la patente. Sono stati, quindi, contestate 19 sanzioni amministrative, per un valore di circa 20mila euro. Ritirati due documenti di guida e circolazione e decurtati complessivamente 17 punti alle patenti di guida.
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