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Cronaca

“Ambulanza della morte”, post di Andrea Scanzi: «Una pena sacrosanta»

Intervento del giornalista più “social” d’Italia, dopo la condanna all’ergastolo di Davide Garofalo

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Anche Andrea Scanzi è intervenuto sul caso della “Ambulanza della morte” di Biancavilla. Il giornalista de “Il Fatto quotidiano” ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook (seguita da oltre 2 milione di utenti) con la foto di Davide Garofalo, condannato all’ergastolo per tre omicidi.

«Garofalo è stato appena condannato all’ergastolo. Una pena addirittura superiore a quella chiesta dall’accusa (30 anni). La prima Corte d’assise di Catania ha deciso –riporta Scanzi– per il carcere a vita per il 46enne, a conclusione del processo di primo grado per omicidio aggravato e estorsione aggravata dal metodo mafioso scaturito dall’inchiesta sulla cosiddetta “ambulanza della morte”».

«Una pena sacrosanta, con buona pace –sottolinea Scanzi– di quei fenomeni che si battono contro l’ergastolo ostativo (e quindi anche contro le battaglie di Falcone e Borsellino). La mafia è anche questo: ammazzare pazienti indifesi per tirarci su 200 euro. Vomito puro. Per dirla con Peppino Impastato, “una montagna di merd@”».

In meno di 24 ore, il post del giornalista (al primo posto tra i più social d’Italia) ha ricevuto quasi 120mila like, più di 6mila commenti e quasi 11mila condivisioni.

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Cronaca

La cocaina nascosta nel frigorifero: 40enne arrestato dai carabinieri

Trovato pure il “libro mastro” con i nomi dei clienti e la rendicontazione dell’attività di spaccio

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I Carabinieri della Stazione di Biancavilla e i colleghi dello “Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia” hanno arresto un pregiudicato 40enne per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.  

L’uomo – con precedenti per droga – era stato notato in atteggiamento “sospetto” in alcune aree a verde del paese. Così sono scattati appostamenti e pedinamenti da parte dei militari. Un’attività poi conclusa con un blitz nella sua abitazione, dove si è proceduto ad un’accurata perquisizione.

In cucina, i militari si sono accorti che l’uomo era diventato estremamente nervoso. In effetti, in un pensile erano nascosti un bilancino di precisione, numerose bustine in plastica trasparente, un coltellino, un quaderno con nomi e prezzi di vendita, 145 euro e un mini smartphone senza sim card.

Ma non è finita qui. I carabinieri hanno proceduto ad ispezionare anche l’interno del frigorifero. All’interno dell’elettrodomestico, in uno scompartimento laterale, erano stati infilati 3 tubetti apparentemente di farmaci. È stato aprirli per scoprire il vero contenuto: 16 dosi di cocaina.

Trovata la droga, il materiale necessario al suo confezionamento, il denaro e il “libro mastro” relativo alla rendicontazione dell’attività di spaccio, l’uomo è stato arrestaro e rinchiuso nel carcere catanese di Piazza Lanza.

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