Cronaca
L’ultimo saluto a Vito, i funerali nel giorno del suo 18esimo compleanno
Dolore e strazio per la vittima dell’incidente di viale dei Fiori: in mattinata la funzione in chiesa

Biancavilla si stringe attorno alla famiglia Lanzafame. E questa mattina, l’abbraccio sarà ancora più forte per i genitori chiamati a dare l’ultimo saluto a Vito, vittima dell’incidente in scooter lungo viale dei Fiori. Alle 11.30 nella basilica “Maria Santissima dell’Elemosina” sarà celebrato il funerale del giovane –figlio unico– che proprio oggi avrebbe compiuto 18 anni.
Il cugino, 17enne, che era assieme a lui sullo scooter è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale “Cannizzaro” di Catania per una serie di traumi e fratture.
Entrambi –con indosso il casco protettivo– stavano andando a scuola, all’Istituto “Pietro Branchina” di Adrano. Ancora un paio di minuti e sarebbero arrivati in classe, come da abitudine. Invece, il loro destino si è incrociato con quello di un autista di un mezzo dell’impresa di raccolta dei rifiuti.
Fatto sta che Vito ha perso il controllo dello scooter – un Aprilia 125 – andando a schiantarsi contro un palo della segnaletica stradale. Per lui non c’è stato nulla da fare: è morto sul colpo. Il cugino, seppur ferito, è rimasto cosciente.
Le manovre e i movimenti del mezzo pesante e dello scooter sono ora al vaglio dei carabinieri di Biancavilla, chiamati ad accertare eventuali responsabilità. Per atto dovuto, il dipendente dell’impresa di nettezza urbana è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Catania.
Tutti elementi da approfondire, anche attraverso l’esame delle immagini di videosorveglianza della zona e delle testimonianze dirette, a cominciare dal 17enne rimasto ferito. Ma c’è tempo, bisogna attendere. Oggi è il giorno di Vito. È il giorno per dare l’addio ad un ragazzo perbene, educato e ben voluto.

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Cronaca
Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa
L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.
Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.
L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.
A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.
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Cronaca
Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»
Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.
Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.
Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.
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