Cronaca
Tragedia sul viale dei Fiori a Biancavilla: morto un ragazzo, un altro ferito grave
Due cugini in scooter che stavano andando a scuola, coinvolto un automezzo: indagato il conducente

Erano in scooter (un Aprilia 125) e stavano andando a scuola, all’Istituto “Pietro Branchina” di Adrano. La loro corsa si è fermata in viale dei Fiori, dopo essersi schiantati contro un palo della segnaletica stradale. Coinvolto un mezzo dell’impresa di raccolta dei rifiuti: in corso di accertamento la dinamica.
Nell’impatto, un ragazzo è morto sul colpo. Si chiamava Vito Lanzafame, era figlio unico e tra due giorni avrebbe compiuto 18 anni. L’altro, un cugino 17enne, è rimasto ferito e trasportato in un’ambulanza del 118 nell’elipista di contrada “Difesa Luna” di Adrano. E da qui, in elisoccorso, all’ospedale “Cannizzaro” di Catania.
Come atto dovuto, la Procura di Catania ha iscritto nel registro degli indagati, il conducente dell’automezzo. Da valutare e approfondire la sua posizione, così come è da valutare la condotta su strada dei due ragazzi. Entrambi, comunque, indossavano il casco protettivo. Sul posto sono intervenuti polizia municipale e carabinieri. Le indagini sono state affidate a questi ultimi.
Una tragedia che si aggiunge alle tante che in passato si sono verificate su questa stessa strada. Una giornata che ha creato profondo dolore in tutta la città.
Il sindaco Antonio Bonanno se ne è fatto interprete: «Sento il dovere di esprimere a nome mio e di tutta l’amministrazione il più sentito cordoglio ai familiari della giovane vittima dell’incidente stradale di stamattina lungo Viale dei Fiori. La notizia così tragica di una giovane vita stroncata riempie di tristezza la nostra comunità. Il nostro abbraccio discreto e la nostra vicinanza alla famiglia siano di conforto. Al secondo giovane coinvolto nell’incidente formulo un sincero augurio di pronta guarigione, sono vicino anche alla sua famiglia».
Il prof. Giovanni Montalto era un insegnante di Vito. Ha esternato il suo dolore su Facebook: «Non c’è niente di più doloroso che pensare ai tuoi occhi e al tuo sorriso di questi giorni ora che sei andato via per sempre. Oggi, 13/05/2021, hanno deciso di portarti via da qui senza pensare al vuoto che avresti lasciato dentro noi. La campanella suona l’ingresso in classe , ma tu non ci sei. Una telefonata, un collega mi dice la bruttissima notizia, non ho parole, ma solo lacrime. Un incidente ti ha portato via, Vito, dalla vita di tutti i giorni ma nessuno potrà cancellarti dal mio cuore. Addio Vito».
Un messaggio commosso per ricordare la giovane vittima è stato pubblicato sui social pure dall’oratorio “Don Pino Puglisi” di Biancavilla: «Ciao Vito, anima bella. Non ci sono parole, ma solo il ricordo della tua simpatia e della tua grande disponibilità. Grazie per aver condiviso con noi la tua vita, seppur breve. Riposa in pace, Vito».

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Cronaca
Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne
Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.
Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.
Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.
Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.
Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».
La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.
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