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Biancavilla piange un’altra vittima Covid: morto un uomo di 78 anni

Dovrebbe essere questo il 36esimo decesso in città causato dall’infezione di coronavirus

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Ancora un altro decesso a Biancavilla causato dal Covid. Si tratta di un uomo di 78 anni, che era ricoverato per le conseguenze dovute all’infezione. A darne notizia via social sono stati alcuni parenti, colpiti da una così grave perdita.

Uno dei messaggi: «Bastardo Covid, ci hai tolto il pilastro della nostra famiglia, hai distrutto il sorriso di zia e di noi tutti. Sei stato un meraviglioso marito, uno straordinario zio sempre solare e sorridente! Ora riposa in pace con i tuoi genitori e fratelli tutti uniti!».

Questo ulteriore decesso porta così a 36 il numero delle vittime di Biancavilla, da inizio pandemia. Il precedente più recente riguarda una donna di 74 anni, anche lei morta in una struttura ospedaliera. Una lunga scia di morte e dolore per tante famiglie.

L’ultimo bollettino ha fatto registrare un calo di contagi. Ma la battaglia ancora è lunga e non è mai sufficiente ricordare e ribadire il rispetto del distanziamento sociale e l’uso delle mascherine come misure di prevenzione elementari.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»

Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate

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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».

Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.

Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.

C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.

«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».

«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».

Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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