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Covid a Biancavilla, contagi in calo ma ci sono cinque classi in quarantena
Alla scuola media “Luigi Sturzo” e al Secondo circolo didattico “positivi” nove alunni e tre insegnanti
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Ancora una volta la scuola media “Luigi Sturzo” di Biancavilla alle prese con alunni e insegnanti risultati positivi al coronavirus. E ancora una volta sono scattate le misure di prevenzione che il protocollo sanitario prevede per arginare la diffusione del Covid.
Sottoposte al periodo di quarantena risultano quattro classi. Nel complesso, gli alunni della “Sturzo” con tampone positivo sono 8, di cui 4 emersi nello screening effettuato in questi giorni. A loro si aggiungono pure tre insegnanti. Il dirigente scolastico ha dato relative comunicazioni ai genitori, predisponendo la didattica a distanza.
C’è anche un’altra classe in quarantena al Secondo circolo didattico. Decisione presa dopo la positività al virus riscontrata su un alunno. Si avvia verso la conclusione del periodo di isolamento, invece, una classe del Primo circolo didattico, i cui alunni quindi si apprestano a fare rientro a scuola.
Il quadro aggiornato dei contagi attualmente attivi, fornito dall’Asp di Catania, riporta per Biancavilla 98 casi di Covid e soltanto una persona attualmente ricoverata in ospedale. Si tratta di dati che confermano un calo dell’incidenza virale. Dati che, comunque, non consentono di abbassare la guardia.
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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»
Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate
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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».
Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.
Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.
C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.
«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».
«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».
Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.
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