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Covid, Bonanno: «Persone contagiate vanno in giro e diffondono il virus»

Lo denuncia il primo cittadino, a conclusione di un nuovo screening: 12 positivi su 1554 tamponi

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© Foto Biancavilla Oggi

«Abbiamo notato come, nella maggior parte dei casi, numerose persone, nonostante riscontrino i primi sintomi riconducibili al contagio, ritengono di avere una semplice influenza e continuano ad andare in giro, diffondendo il virus».

Lo denuncia il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, a margine dello screening anti-Covid effettuato nello spiazzo alle spalle dei locali del Centro Operativo Misto.

«Ebbene, è assolutamente opportuno –ricorda il primo cittadino– che ai primi sintomi (come febbre e tosse) si contatti immediatamente il medico curante o si richieda di poter effettuare un tampone. Anche in questo modo si contribuisce a limitare i contagi e a non infettare altre persone».

I dati di quest’ultimo screening, durato due giorni, hanno fatto emergere, comunque, «numeri che –secondo Bonanno– sono perlomeno incoraggianti e di certo inferiori a qualunque livello d’allarme».

I tamponi effettuati dagli operatori dell’Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) sono stati 1544. Tra questi, quelli che hanno dato esito positivo di contagio sono stati 12. Si tratta di un insegnante, due bambini, sei genitori ed altre tre persone che si erano prenotate per sottoporsi ai controlli. L’incidenza del contagio, dunque, è pari allo 0,77% su un campione di soggetti ritenuto notevole.

Oltre al sindaco Antonio Bonanno e all’assessore all’Emergenza Covid, Francesco Privitera, hanno presenziato alle operazioni di screening i volontari delle associazioni di protezione civile, contribuendo a gestire il flusso di auto in fila, che in alcune ore hanno determinato incolonnamenti anche in viale dei Fiori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Commento

1 Commento

  1. Viviana

    20 Gennaio 2021 at 12:03

    Sono un cittadino di Biancavilla che non ha capito se siamo in zona rossa o gialla… Da domenica mattina la Sicilia si è svegliata con un’ ordinanza fatta da Musumeci che ci dichiara zona rossa e x uscire ci deve essere un motivo di lavoro o salute o x acquistare beni di prima necessità quindi supermercato, farmacia, tabaccheria ma io vedo tutti i negozi aperti dalla ferramenta al negozio di abiti al negozio di scarpe addirittura anche negozi di oggettistica. Mi chiedo ma il sindaco vede o non riesce a far rispettare le regole?? Altrimenti chiamasse le forze dell’ordine e le fa rispettare… I chioschi sono pieni di gente che stazionano anche senza mascherina a parlare, consumare, e a passarsi le ore. Sono disgustata da come il sindaco sta affrontando questa situazione cioè con menefreghismo e indifferenza

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A Biancavilla prevista una “casa di comunità” tra le 29 che realizzerà l’Asp

Rappresentano il fulcro della nuova rete territoriale che fornirà un’assistenza sanitaria 24 ore su 24

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La Direzione strategica dell’ASP di Catania ha approvato, in linea tecnica e in linea amministrativa, i progetti di fattibilità tecnico-economica di 29 Case di Comunità e di 10 Ospedali di Comunità. L’importo complessivo degli interventi è di poco inferiore a 71 milioni di euro, di cui 66 milioni circa da finanziamento Pnrr e 5 milioni da bilancio aziendale. Una delle case di comunità è prevista a Biancavilla.

Le Case di Comunità sono il fulcro della nuova rete territoriale al quale il cittadino può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e sociosanitaria. In tali strutture, i cittadini potranno trovare assistenza 24 ore su 24, ogni giorno della settimana, con un’ampia offerta.

I servizi riguardano: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni, infermieri di famiglia e comunità, altri professionisti sanitari, supportati da adeguata strumentazione tecnologica e diagnostica di base (ecografo, elettrocardiografo, spirometro, ecc.).

Le Case di Comunità si distinguono in Hub e Spoke, alla luce delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio, al fine di favorire la capillarità dei servizi e maggiore equità di accesso, in particolare nelle aree interne e rurali.

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