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Cronaca

Nuova accusa di associazione mafiosa: un arresto eseguito dai carabinieri

Vincenzo Monforte era stato già condannato a 8 anni in riferimento all’operazione “Città blindata”

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Su disposizione della Procura di Catania, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Paternò e della Stazione di Biancavilla, hanno arrestato il 34enne Vincenzo Monforte. Eseguita così una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale etneo per il reato di associazione di tipo mafioso pluriaggravata.

Dalle indagini, coordinate dalla Dda di Catania, si sarebbe appurare -riferiscono i militari- come l’uomo, in concorso con altri, facesse parte del gruppo mafioso biancavillese.

I fatti contestati all’organizzazione, articolazione territoriale della famiglia catanese “Santapaola-Ercolano”, si riferiscono al periodo 2014-2017. Tipiche le caratteristiche di «forza intimidatrice del vincolo associativo  e della condizione di assoggettamento e di omertà conseguenti per commettere una serie indeterminata di delitti».

Il provvedimento restrittivo nei confronti di Monforte si fonda anche sulla recente sentenza di condanna a 8 anni di reclusione, relativa all’operazione “Città blindata”. Assolte le formalità di rito, il giovane si trova ora rinchiuso nel carcere “Bicocca” di Catania.

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Cronaca

Da una cicca di sigaretta all’incendio, soccorse due ragazze a Biancavilla

Intervento dei vigili del fuoco in un’abitazione di via Greco Sicula, nel quartiere “Cristo Re”

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© Foto Biancavilla Oggi

Una sigaretta che si pensava spenta nel posacenere finisce nella spazzatura, posta in sacchetti sul balcone, al primo piano di un’abitazione. Qualche minuto e si sprigionano fiamme e fumo. È accaduto in via Greco Sicula, a Biancavilla, nel quartiere della parrocchia Cristo Re.

Sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Adrano, che hanno messo in sicurezza i luoghi. Sul posto anche agenti della polizia locale.

Un’ambulanza del 118 con medico a bordo è stata chiamata per dare soccorso a due sorelle di 11 e 14 anni, le uniche che erano in casa. Avevano respirato i fumi e per precauzione si è preferito sottoporle all’esame medico. Per loro, comunque, nulla di grave. Non è stato necessario il trasporto al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”.

Quanto alla casa, al di là dei luoghi anneriti dal fumo, per fortuna resta agibile e quindi abitabile.

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