Connettiti con

News

Due giorni di screening a Biancavilla: 1500 tamponi per scuole e “Cenacolo”

Il sindaco: «L’attenzione nei riguardi degli anziani (così come dei nostri figli) non può venire meno»

Pubblicato

il

© Foto Biancavilla Oggi

Non soltanto personale scolastico, docenti, alunni e genitori di tutte le scuole dell’obbligo di Biancavilla. Ma anche i dipendenti e gli ospiti che fanno riferimento all’Opera Cenacolo Cristo Re: la struttura di “Croce al Vallone”, la comunità “Sentiero speranza” e la sede di via San Placido. Tutti da sottoporre a screening per individuare eventuali soggetti positivi al coronavirus ed attuare un’operazione di isolamento e tracciamento. Un’operazione che prevede complessivamente circa 1500 tamponi.  

«Abbiamo chiesto ed ottenuto dal commissario Asp, Pino Liberti, l’avvio degli screening legati al Covid-19», spiega il primo cittadino, Antonio Bonanno. E specifica: «Si parte subito: già domani e fino a domenica. Uno screening che interessa Rsa, Case di riposo ed ovviamente gli istituti scolastici comunali».

Si parte già domani (sabato 21 novembre) con l’Istituto “Maria Ausiliatrice” e poi a seguire la “Scuola Immacolata della Badia” ed il “Primo Circolo didattico”. Nel pomeriggio toccherà, invece, al Secondo Circolo didattico. Domenica sarà, infine, il turno della scuola media “Luigi Sturzo” e dell’Istituto comprensivo “Antonio Bruno”. Le procedure avverranno nella sede del Centro Operativo Misto, tramite “drive in”, come già sperimentato per le tre classi della “Sturzo” che erano state messe in isolamento, dopo l’accertamento di un contagio tra gli insegnanti.

«L’attenzione nei riguardi degli anziani (così come dei nostri figli) non può venire meno. Va salvaguardata –dice Bonanno– la salute di tutti e lo sforzo compiuto assieme all’Asp conferma il consolidamento del rapporto di collaborazione con i massimi vertici sanitari dell’Azienda».

«È tutto organizzato secondo gli orari che verranno dettati dai dirigenti scolastici che, in queste ore, cominciano a comunicarlo alle famiglie. Invito tutte le parti in causa –fa appello il sindaco– a partecipare in massa quella che costituisce una opportunità a tutela della nostra stessa salute».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
Fai clic per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

News

Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»

Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate

Pubblicato

il

«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».

Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.

Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.

C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.

«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».

«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».

Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti