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I dati (parziali) dell’Asp: a Biancavilla 159 contagiati e 309 in isolamento

Si allarga l’epidemia: al via screening per alunni e genitori e controlli contro gli “strafottenti”

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di VITTORIO FIORENZA

Nuovo aggiornamento sui contagi da coronavirus a Biancavilla fornito dal sindaco Antonio Bonanno. Dall’inizio dell’emergenza sono 159 le persone che hanno contratto l’infezione, accertata con tampone. Di questi, 40 sono i guariti. I biancavillesi ancora positivi sono, quindi, 119. Ci sono poi 309 cittadini in isolamento fiduciario, in quanto familiari o contatti diretti di persone contagiate.

Sempre valida l’osservazione che abbiamo fatto già più volte. Si tratta di dati non allineati a quelli effettivi. Dati che non tengono conto di tutti i tamponi “rapidi” effettuati nel pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”, nei laboratori privati e nei cosiddetti “drive in” allestiti ad Adrano e a Biancavilla. Il quadro dell’epidemia, va ribadito, quindi, è ben più grave a Biancavilla.

Ecco perché il sindaco Bonanno specifica che l’ultimo aggiornamento contiene «numeri che, come ho spiegato più volte, ci sembrano al ribasso». E aggiunge: «Lo comprendiamo anche dai riscontri avuti dal Distretto sanitario. Attendiamo la risposta dell’Asp e dopo decideremo su quali provvedimenti adottare».

Il primo cittadino, sulla base dell’incrocio di informazioni degli operatori sanitari, sostiene che i reali “positivi” siano oltre 300. Se a questi si aggiungono gli asintomatici, si comprende come le dimensioni del contagio a Biancavilla sia esteso. Quanto ai decessi, le statistiche indicano sei persone dall’inizio dell’emergenza: tre uomini e tre donne, di età compresa tra i 59 e gli 83 anni.

«Abbiamo, nel frattempo, comunicato alle scuole la disponibilità dell’Asp a dare avvio allo screening per studenti e genitori. Si procederà nei prossimi giorni», ha anche aggiunto Bonanno.

«In questi giorni, si stanno moltiplicando gli inviti a donare il plasma. Un appello –ha sottolineato il capo dell’amministrazione comunale– al quale non possiamo sottrarci anche se riguarda esclusivamente chi ha contratto il Covid-19».

E intanto «proseguiranno i controlli in giro per le strade e le piazze della città, con l’augurio di non assistere più a certe scene (per fortuna limitate) di strafottenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»

Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate

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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».

Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.

Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.

C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.

«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».

«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».

Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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