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Per un’ora e mezza bloccati in casa da un’auto lasciata in parcheggio vietato

Ennesimo episodio di ordinaria inciviltà in via Raspagliesi, nel cuore del centro storico di Biancavilla

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Un’auto è rimasta parcheggiata per circa un’ora e mezza, ostruendo l’entrata e l’uscita di un’abitazione. I proprietari sono rimasti “tappati” in casa a causa nell’ennesimo atto di inciviltà e mancato rispetto delle regole elementari di convivenza civile. È successo in via Raspagliesi, nel cuore del centro storico di Biancavilla.

Una zona in cui è difficile trovare uno spazio libero in cui parcheggiare. Ma l’auto in questione era in un punto in cui non poteva nemmeno sostare, visto che è l’unico spazio di ingresso dell’abitazione.

Appurato che non si è trattato di qualche minuto, i proprietari di casa hanno chiamato il comando della polizia municipale. Ma anziché ricevere un immediato intervento, la risposta è che nessuna pattuglia era disponibile in quel momento. Il motivo? «I colleghi sono impegnati nel servizio di controllo con autovelox sulla Strada Statale 284. Il piantone, quindi, ha chiesto scusa per non potere mandare nessuno sul posto e ha chiuso così la richiesta di aiuto.

Nulla da fare. Alle persone bloccate in casa non è rimasto altro da fare che attendere il proprietario dell’auto. Appena è tornato per riprendere l’auto, non ha saputo come giustificarsi. D’altra parte, che giustificazione poteva mai esserci? «Sembrava un bambino con il tono di chi vorrebbe dire “non lo faccio più”». Anche questa è cronaca ordinaria di straordinaria inciviltà.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»

Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate

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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».

Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.

Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.

C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.

«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».

«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».

Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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