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Scossa sismica di magnitudo 2.4 avvertita anche a Biancavilla
L’epicentro è stato individuato dagli strumenti dell’Ingv nel territorio di Santa Maria di Licodia
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Una scossa sismica è stata avvertita nel territorio di Biancavilla, soprattutto da chi sta ai piani alti delle abitazioni. Un tremore non forte ma percepito alle ore 22.02.
Gli strumenti della sala operativa dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania hanno misurato il tremore: 2.4 di magnitudo.
L’epicentro è stato individuato ad 1 km a sud este di Santa Maria di Licodia, ad una profondità di 4 km.
L’Osservatorio etneo dell’Ingv aveva comunicato già che dalle ore 17.00 si è registrato un lieve incremento nell’emissione di cenere dal Nuovo Cratere di Sud-Est, tale attività pulsante ha formato un plume di cenere diluito in direzione SSE. Il personale Ingv presente in prossimità del Nuovo Cratere di Sud Est ha osservato un forte degassamento, con associati boati profondi ed emissione di cenere.
L’ampiezza del tremore vulcanico oscilla su valori medio-alti; la localizzazione della sorgente del tremore risulta posta in prossimità del Nuovo Cratere di Sud-Est, ad una profondità di circa 2800-3000 metri al di sopra del livello medio del mare.
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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»
Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate
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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».
Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.
Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.
C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.
«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».
«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».
Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.
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