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Coronavirus, la tenda per il pre-triage all’ospedale spazzata via dal forte vento
La struttura, assieme ad una unità mobile, serviva da “filtro” nei confronti degli utenti del pronto soccorso
Tenda spazzata via in pochi minuti. Le forti folate di vento hanno letteralmente distrutto la struttura che era stata montata nello spiazzo esterno al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla, a supporto del pre-triage, da quando è scattata l’emergenza “coronavirus”.
Per fortuna, nessuna conseguenza per le persone. Ma è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Adrano per mettere in sicurezza l’area.
Nello stesso punto è presente un’unità mobile di soccorso della Protezione Civile. Il mezzo e la tenda, che era stata montata su richiesta dell’azienda sanitaria dai volontari della protezione civile, della Croce Rossa e del Club 27, stavano funzionando da “filtro” per evitare intasamenti ed eventuali rischi nei locali interni dell’ospedale. Strutture per lo smistamento di quanti dovessero recarsi al presidio sanitario con sintomi influenzali.
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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
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