Connettiti con

News

Coronavirus: è una parrucchiera la persona contagiata, due famiglie sono in isolamento

Quarantena per la donna e per il compagno e il marito, barricati in casa anche alcuni parenti nello stesso palazzo

Pubblicato

il

di VITTORIO FIORENZA

È una parrucchiera, la donna risultata positiva al contagio da coronavirus a Biancavilla. In questo momento si trova a casa e le sue condizioni sono buone, al punto che non è stato necessario il suo ricovero. È stata sottoposta a tampone, dopo avere avvertito i sintomi influenzali tipici dell’infezione e l’esito ha dato certezza della presenza del virus.

Assieme alla donna, in quarantena, nella propria abitazione, ci sono il compagno ed il figlio. Una seconda famiglia, formata da quattro persone (parenti della signora) che abitano nello stesso palazzo, è anche in isolamento volontario per ragioni precauzionali. Saranno due settimane senza contatti, secondo le disposizioni previste dal protocollo.

Si registra così ufficialmente il primo contagio accertato a Biancavilla: un fatto che ha indubbiamente un impatto psicologico sulla città, che prende piena coscienza della gravità del momento.

È stata la stessa donna a rendere noto di essere stata contagiata, pubblicando un messaggio sul proprio stato di whatsapp, appena avuto i risultati delle analisi: «Avviso tutti quelli che sono stati in contatto con me ultimamente. Sono positiva al coronavirus. Se avete sintomi chiamate subito il numero regionale e riferite di essere stati in contatto con un caso certo».

Un messaggio rivolto soprattutto alla comunità dei Testimoni di Geova di Biancavilla, di cui la signora fa parte.

La preoccupazione, proprio per questo, adesso si concentra nei confronti di tutte le persone, nell’ambito della clientela e in quello della comunità religiosa, con cui la parrucchiera ha avuto frequentazioni nelle ultime settimane. Da qui, l’appello a quanti avessero sintomi a non sottovalutarli.

I familiari smentiscono che la donna risultata positiva al Covid-19 sia stata al Nord e che lì avrebbe preso il virus. Non c’è alcuna certezza né ipotesi sulla possibile origine della sua infezione, dettaglio che suggerisce come a Biancavilla ci possano essere soggetti asintomatici. Una ragione sempre valida a restare a casa.   

Lo ribadisce ancora il sindaco Antonio Bonanno: «Sapevamo che poteva accadere. Ed il fatto che si sia registrato un caso di Covid-19 a Biancavilla, forse farà comprendere a chi ancora non si attiene alle regole che questo non è affatto un gioco. Non c’è da creare alcun allarmismo o, men che meno, alcuna discriminazione: la situazione è monitorata dal personale medico competente con l’Asp che ha regolarmente attivato tutte le procedure. Ma la preoccupazione non è su questo caso accertato. È semmai, e lo continuo a dire da giorni, legata a quei soggetti asintomatici che – senza accusare alcun sintomo – possono far proliferare il contagio. Per questo insisto nel dirvi di non uscire di casa se non per necessità e mantenere la distanza interpersonale di almeno 1 metro. I posti di blocco ed i controlli proseguono e saranno costanti. Ma serve responsabilità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
1 Commento

1 Commento

  1. Beppe

    18 Marzo 2020 at 21:13

    Buona sera, non mi sostituisco alle Autorità preposte, però dovrebbero fare una indagine accurata per risalire a tutte le persone che hanno incontrato, per vari motivi, questa signora.
    Risalire anche alle persone che hanno avuto incontri con coloro che l’hanno incontrata…
    Alla signora vanno i miei migliori auguri di pronta guarigione
    Aspettiamoci molti altri positivi.
    Non paura ma prudenza e stiamo a casa adesso piú che mai, se vogliamo davvero tornare alla normalità

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

News

Bonifica anti-amianto, nuovo inghippo: interdittiva antimafia ad un’impresa

Il parco verde di monte Calvario rischia di imbrigliarsi in un reticolato di ricorsi e sospensive

Pubblicato

il

© Foto Biancavilla Oggi

Ancora un diversivo nell’iter della bonifica dell’area di monte Calvario a Biancavilla. Il taglio del nastro risale al febbraio 2023, eppure gli interventi di risanamento e creazione di un parco urbano – al di là del monitoraggio ambientale preliminare già ultimato – attendono di essere avviati.

Adesso – come è in grado di raccontare Biancavilla Oggi – l’ultimo intoppo riguarda un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti di una delle società interessata all’appalto. La “Gentile Ambiente spa” con sede a Casoria, infatti, è stata raggiunta da un’informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. Un provvedimento già caricato e visibile nella Banca dati nazionale Antimafia.

L’importo complessivo degli interventi è di circa 17 milioni di euro, frutto di un accordo quadro – siglato nell’ottobre del 2020 – tra Regione Sicilia e ministero dell’Ambiente sulle bonifiche dei grandi siti inquinati, su progetto redatto dall’Ufficio tecnico comunale. Oltre alla “Gentile Ambiente”, nell’associazione temporanea di imprese c’è la Rem (si era sfilata una terza impresa, la Lab. Studio Chimico Ambientale).

La novità dell’interdittiva antimafia per una delle imprese è subito balzata agli occhi dei funzionari del Comune di Biancavilla. Interpellato da Biancavilla Oggi, il sindaco Antonio Bonanno fa sapere che «l’amministrazione comunale si è già attivata per avviare le procedura di esclusione della ditta dai lavori».

Semplice a dirlo, più tortuoso il percorso che potrebbe essere tracciato dagli eventi. Il rischio concreto è che l’appalto venga messo in secondo piano rispetto a carte bollate, ricorsi e sospensive, pregiudicando l’effettivo avvio e svolgimento della bonifica. Che il progetto del polmone verde di monte Calvario resti sulla carta, imbrigliato nei reticolati della giustizia amministrativa, è uno scenario possibile.

Le contromosse dell’impresa

D’altra parte, la “Gentile Ambiente” ha immediatamente attivato tutte le azioni giurisdizionali necessarie a fronteggiare gli effetti di una misura che considera illegittima.

A farlo sapere sono il presidente del Consiglio di Amministrazione della società, Giovanni Gentile, e l’avv. Lorenzo Lentini. L’impresa napoletana ha presentato già ricorso con istanza di sospensione cautelare presso il Tar della Campania «contestando il difetto assoluto del presupposto e la non idoneità dei fatti segnalati». Il Tar discuterà nella Camera di Consiglio prevista per il 17 aprile.

Altra istanza è stata presentata al Tribunale di Napoli – Servizio Misure di Prevenzione per la nomina di un controllore giudiziario «che a fronte della terzietà della società rispetto a contesti di tipo mafioso, consenta la prosecuzione vigilata dell’attività di impresa».

«L’altra ditta proceda nei lavori»

Se l’intento dell’impresa è quello di invitare la stazione appaltante a «soprassedere da qualsiasi provvedimento pregiudizievole di carattere definitivo», a Biancavilla si guarda avanti, puntando ad escludere la ditta napoletana.

«È stata effettuata – ci dice il sindaco Bonanno – una sorta di verifica preliminare nei confronti della mandataria (la Rem, ndr) per capire se questa ha tutti i requisiti per procedere nei lavori senza l’altra. Riteniamo che questo sia possibile. Certo, un’interdittiva antimafia che arriva dopo due anni è un’anomalia per i lavori pubblici e non è normale che arrivi ad appalto già assegnato».

L’appalto per la bonifica di monte Calvario riguarda la messa in sicurezza dell’intera area (dagli agli ’50 e fino al 1998 luogo di estrazione e produzione di materiale destinato all’edilizia). L’opera finale è la realizzazione di un parco verde. Alla base dei lavori, l’incapsulamento delle fibre di fluoroedenite (minerale naturale assimilabile all’amianto) che qui si trovano sotto forma di venature nelle rocce laviche. Fibre diffuse in tutto il paese e nelle sue costruzioni edili, tali da avere provocato decine di morti per mesotelioma pleurico.

La lievitazione dei costi

Un precedente intoppo, dopo l’assegnazione dell’appalto, si era verificato quando l’impresa Rem aveva avanzato la richiesta di una serie di aggiornamenti, a partire dai costi dei materiali che nel frattempo sono aumentati.

Tutte questioni che hanno portato l’impresa e il Comune davanti al Collegio Consultivo Tecnico (presieduto dal prof. Antonio Saitta).

L’organismo si è espresso a febbraio in modo favorevole alla linea del Comune, che aveva sollecitato l’impresa a procedere nei lavori. Adesso, però, la vicenda che riguarda la “Gentile Ambiente” appare parecchio più complessa e delicata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti