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Coronavirus, parrucchieri e barbieri di Biancavilla sospendono le loro attività

Saracinesce abbassate e tutti con una mascherina sul volto per aderire all’imperativo #noirestiamoacasa

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Hanno preso una decisione, a garanzia dei clienti ma anche di tutti i lavoratori. I barbieri e i parrucchieri sospendono la loro attività, chiudendo le loro sale. Lo hanno comunicato sui social, mostrandosi tutti con una mascherina sul volto.

Un’immagine simbolica per lanciare un preciso messaggio di prevenzione, in questo momento in cui si sta tentando di arginare la diffusione dell’epidemia da coronavirus.

«Questo è quello che abbiamo pensato noi parrucchieri/barbieri di Biancavilla, tutelando clienti, dipendenti e noi stessi, riapriremo a data da destinarsi, restate connessi», scrivono su Facebook, aderendo all’imperativo #noirestiamoacasa.

Condividono la scelta: Diolosaparrucchiere, Gianluca Viro, Vito Nicotra, Giuseppe Galvagno, Cristian Calvagno, Simone Tomasello, Massimo Possente, Pasquale Perri, Vincenzo Battiato, Giuseppe Mazzaglia, Placido Bisicchia e Alfredo Giuffrida.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»

Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate

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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».

Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.

Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.

C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.

«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».

«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».

Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.

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