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Coronavirus, chiuse tutte le scuole: coinvolti oltre 4000 alunni a Biancavilla

Il sindaco Antonio Bonanno, intanto, smentisce le voci su presunti casi di contagio: «Tutto falso ed inventato»

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Sono più di 4000 gli alunni coinvolti a Biancavilla nelle misure stabilite dal governo. Scuole chiuse in tutto il territorio italiano fino a metà marzo per contrastare e prevenire la diffusione del coronavirus.

A Biancavilla le scuole interessate sono il Primo circolo didattico “San Giovanni Bosco”, il Secondo circolo didattico “Giovanni Verga”, l’Istituto comprensivo “Antonio Bruno”, la scuola media “Luigi Sturzo”, il Liceo delle Scienze umane, l’Istituto Tecnico Industriale, l’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato e i plessi delle scuole private.

Salvo proroghe, la campanella dovrebbe suonare di nuovo lunedì 16 marzo. Il sindaco Antonio Bonanno: «Confermo che stando alle disposizioni del Governo, fino alla metà del mese di marzo le lezioni scolastiche negli istituti di ogni ordine e grado verranno sospese. Una decisione legata all’emergenza del CoronaVirus. Intendo, inoltre, smentire una voce che gira a proposito di presunti “casi anomali” all’ospedale di Biancavilla: è tutto assolutamente falso e inventato».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»

Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate

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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».

Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.

Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.

C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.

«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».

«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».

Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.

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