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Fake news su un caso di “coronavirus” a Biancavilla, il sindaco: «Opera di idioti»
Bonanno interviene sulla bufala che sta circolando sui social network: «Presenteremo una denuncia»
«Primo caso nel Catanese: 55enne di Biancavilla ricoverato in terapia intensiva». È quanto viene evidenziato in una fantomatica homepage dell’edizione online del Corriere della Sera, a proposito del coronavirus.
Si tratta di una bufala a tutti gli effetti. Una fake news che sta circolando sui social. Tutto falso, come è facile appurare, collegandosi al sito del corriere.it, opera di qualche idiota che ha fatto screenshot e ritoccato l’immagine.
Non c’è nessun caso nel Catanese di contagio da coronavirus. Sull’immagine che sta circolando, è intervenuto pure il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno: Qualche idiota si è divertito a scherzare su argomento così serio. Una vergogna. Tranquillizzo tutti: non vi è alcun caso legato al virus. E spero di non doverne mai dare notizia. Da parte mia, provvederò a sporgere denuncia per procurato allarme».
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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
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