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Educazione finanziaria e digitale, utenti a “lezione” all’ufficio postale di Biancavilla
Aumentare conoscenza e consapevolezza: tre sessioni nei locali di via Benedetto Croce aperte a tutti
Riparte da Biancavilla l’educazione finanziaria e digitale negli uffici postali: il programma di Poste Italiane per contribuire a migliorare le competenze dei cittadini in materia economico-finanziaria, aumentandone la consapevolezza e supportando le scelte di risparmio, investimento, protezione e previdenza e per diffondere la cultura del digitale, così come raccomandato da molte istituzioni nazionali e internazionali.
La sede biancavillese ospita tre sessioni di educazione digitale (ognuna delle quali durerà mezz’ora), durante le quali i docenti di Poste Italiane metteranno a disposizione dei partecipanti tutti gli strumenti necessari per sfruttare le opportunità offerte dall’evoluzione tecnologica e digitale.
«Crediamo fortemente – spiega Alberto Marino, referente Bancoposta area Sicilia – che con una “buona” educazione finanziaria e digitale e quindi con un più alto livello di conoscenza, tutti possano compiere scelte consapevoli ogni qualvolta occorra prendere decisioni finanziarie importanti per sé e la propria famiglia. Solo il 28% degli italiani, quando decide di investire, lo fa dopo aver consultato un esperto».
I progetti di Educazione Finanziaria e Digitale sono parte del programma di “impegni” illustrato dall’amministratore delegato Matteo Del Fante in occasione della seconda edizione dell’incontro con i “Sindaci d’Italia” del 28 ottobre 2019.
Durante la riunione, l’Ad di Poste ha evidenziato come l’obiettivo sia quello di “ampliare la conoscenza e le competenze in materia finanziaria, postale e digitale dei cittadini”, in coerenza con la presenza capillare di Poste Italiane sul territorio e con l’attenzione che da sempre l’azienda riserva alle comunità locali e alle aree meno densamente popolate. Anche per questo gli eventi di educazione finanziaria e digitale, dopo l’ultima tappa siciliana a Biancavilla, proseguiranno nel corso di tutto il 2020 in numerose località di tutto il territorio nazionale.
I progetti, inoltre, si muovono nel segno della tradizionale attenzione di Poste Italiane alle esigenze del cittadino e in coerenza con la sua storica vocazione di azienda socialmente responsabile che aderisce ai principi internazionali Esg, promossi dall’organizzazione delle Nazioni Unite.
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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
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