Biancavilla siamo noi
Parcheggia sulla scivola della chiesa madre, ma chiede scusa su Facebook
«Ammetto di avere sbagliato, non ne ho potuto fare a meno, praticamente non trovavo posto. Dovevo fare un lavoro lì vicino, venti minuti. Ciò non significa che è giusto fare una cosa ingiusta. Scusate, saluto tutti».
Con queste parole si è scusato, assumendosi la responsabilità per avere parcheggiato sulla scivola posta ai piedi della basilica “Maria Santissima dell’Elemosina”.
Lo scatto fotografico di quell’atto di inciviltà è stato pubblicato da Biancavilla Oggi su segnalazione di un nostro lettore. Ne è scaturito un vespaio di commenti indignati.
Tra questi, sul post pubblicato nella nostra pagina Facebook, è apparso anche quello del cittadino che avrebbe parcheggiato in quel modo (almeno così ammette lui). Ha lasciato quel commento che abbiamo pubblicato sopra. Poi, dopo meno di mezz’ora, lo ha cancellato.
Ma in tanti lo avevano già letto. «Quantomeno ha ammesso di avere sbagliato. Ha chiesto pubblicamente scusa, magari tra coloro che stanno criticando c’è qualcuno peggiore», ha commentato un utente.
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Biancavilla siamo noi
«In visita turistica, multato per avere sforato di 1 km/h: non verrò più qui»
Ss 284, un lettore ci scrive, raccontandoci la sua esperienza con i vigili urbani di Biancavilla
Il 16 agosto scorso, desideroso di far conoscere le “nostre” bellezze naturali ed architettoniche anche ad un mio cugino americano, partivo in auto diretto al Castello di Nelson in territorio di Maniace, provincia di Catania. Una strana peripezia, forse dovuta ad errate indicazioni del navigatore ed una segnaletica lacunosa, ci ha fatto vagare per contrade sconosciute fino all’ora di pranzo e così, girando alla ricerca di un ristorante, sono incappato in un autovelox.
Grazie al quale il Comando di Polizia Locale del Comune di Biancavilla (competente per territorio) ha determinato quanto segue: «Alle ore 12, 28 sulla (famigerata, mia aggiunta) Ss 284 dir. Catania – Randazzo procedeva km 76 in un tratto a km 70 superando di km 1 la velocità massima consentita, calcolata tenendo conto della tolleranza del 5% (comunque NON inferiore a 5 Km/h) stabilita dall’art. 187 Dpr 610/96».
«Pago 50 euro, mi sento “abusato”»
Ora, so bene (per età ed esperienza) che “la legge è legge” e, di conseguenza, pagherò il relativo verbale sottraendo l’importo dovuto alle mie scarse finanze di pensionato e ringraziando persino il legislatore perché, pagando subito senza fiatare, “mi fa lo sconto”. Per evitare, rifletto amaramente io, ricorsi al Prefetto od al Giudice di Pace sulla legittimità della presenza stessa di strumentazioni prive (secondo recenti sentenze) dei requisiti di legge, messe “a mo’ di trappole” in giro dai comuni solo “per far cassa” a spese degli automobilisti, anche quelli “quasi” virtuosi.
Come nel caso in questione, oserei dire: in pratica dovrò pagare 50 euro per aver “sforato” di UN chilometro una tolleranza che NON può essere inferiore a 5 km!! In pratica, per non farla lunga, mi sento “abusato” dalla stessa sanzione. Non posso far altro che lamentarmi su Internet per quella che considero una vessazione del cittadino, una delle tante.
Con una certezza, da quelle parti non mi vedranno più. E non vedranno neppure i miei ospiti, italiani o stranieri che siano.
VINCENZO MANNELLO
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