Connettiti con

Storie

Un carro funebre con due cavalli bianchi per l’ultimo saluto ad Alfio

Pubblicato

il

di Vittorio Fiorenza

Un carro funebre trainato da due cavalli bianchi per l’ultimo “viaggio” di Alfio Scandura, noto “personaggio” biancavillese morto all’età di 73 anni. Il corteo funebre è partito dall’abitazione di via del Melograno per arrivare fino alla chiesa del Rosario, dove padre Pino Salerno ha celebrato i funerali. Una cerimonia semplice in cui è stato tracciato il profilo della personalità, vivace, colorita, stravagante, di Alfio, noto da tutti i biancavillesi. Noi lo avevamo ricordato con questo articolo: Affiu, “personaggio” biancavillese: addio a lui e al suo mondo fantastico.

«Ce lo ricorderemo come un gigante buono e un uomo libero», ha detto padre Pino. «Essere veramente liberi oggi non è facile perché la società ci impone delle maschere –ha specificato il parroco – Alfio è stato se stesso, senza alcuna maschera, con il suo vociare ed il suo modo di fare. Nonostante la sua stravaganza, era un uomo buono che sapeva chinarsi sugli altri. Sapeva gustare la vita nella libertà. Non era possidente, ma era padrone di tutto. Non l’ho mai visto con il viso triste, con il volto infelice, ma sempre sorridente. Ci mancherà questa figura a Biancavilla.

Un saluto “laico”, commosso e sincero, lo ha voluto dare Salvuccio Furnari, più volte amministratore e protagonista della vita pubblica locale. Ma lo ha voluto dare da semplice cittadino. «Alfio –ha detto Furnari– è stato veramente un personaggio, non è stato mai aggressivo con nessuno. Lo ricordiamo nel suo parlare forte, nel suo vociare, ma il cuore era di un grande uomo. Lo ringraziamo per tutti i suoi sorrisi, l’affetto, la simpatia che ha dato alla nostra città e allo stesso tempo gli chiediamo scusa se qualche volta non lo abbiamo compreso. Riposi in pace».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicità
Fai clic per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Storie

Simona Crispi, ricercatrice di Biancavilla diventa “doctor europaeus”

Brillante percorso di studi e una carriera nell’ambito dell’ingegneria e della chimica dei materiali

Pubblicato

il

Il suo ambito è quello della ricerca e lo sviluppo dei nanomateriali, che trovano applicazioni in svariati settori. Un’attività, la sua, che in questo momento svolge presso il CNR – Istituto di tecnologie avanzate per l’energia “Nicola Giordano” di Messina, col quale ha vinto un assegno di ricerca.

Simona Crispi, biancavillese, nonostante il suo percorso accademico la proietti verso orizzonti internazionali, ha deciso di restare in Italia, anzi in Sicilia. E adesso ha conseguito il dottorato di ricerca in “Ingegneria e Chimica dei materiali e delle costruzioni” all’Università di Messina. Un traguardo arricchito anche dall’attestazione di “Doctor europaeus”. Titolo aggiuntivo che risponde alle condizioni stabilite dalla Confederazione delle Conferenze dei Rettori dei paesi dell’Unione Europea (recepite dalla European University Association) e che Simona ha conquistato grazie alla tipologia e al rilievo dei suoi studi, condotti per un periodo presso la “Humboldt – Universitat” di Berlino.

Alle spalle c’è un un lungo percorso. Simona Crispi ha conseguito la laurea triennale in Tossicologia e quella magistrale in Chimica dei materiali all’Università di Catania. Diversi gli stage riportati in curriculum, dall’Arpa Sicilia alla St Microelectronics, multinazionale con cui ha collaborato per il deposito di un brevetto per creare un materiale da utilizzare in dispositivi miniaturizzati per il rilevamento di gas. Abilitata alla professione di chimico, Crispi ha pubblicato diversi articoli in riviste scientifiche come Sensors and Actuators o ACS Applied Nanomaterials.

Un’intensa attività che non le ha impedito, comunque, di tralasciare affetti e sentimenti. Così, Simona ha coronato ri recente anche il sogno del matrimonio, dimostrando che carriera e famiglia si possano conciliare. «Come è possibile? Con l’amore», risponde la ricercatrice biancavillese. «La passione e l’amore per quello che faccio – garantisce Crispi – mi conferiscono le energie necessarie per alzarmi tutte le mattine alle 4 e andare a prendere un pullman che mi porta ad un altro pullman per arrivare al lavoro. Ed è lo stesso amore che mi riconduce tutte le sere a casa da mio marito».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Continua a leggere
Pubblicità

DOSSIER MAFIA

I più letti