Fuori città
Riconoscimento alla famiglia di Valentina Salamone dal Telefono rosa
Riconoscimento alla famiglia di Valentina Salamone, la giovane biancavillese uccisa nel 2010 in una villetta di Adrano, da parte del Telefono rosa di Bronte. Un modo per esprimere un «segno di gratitudine per la loro opera di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne».
Nella pergamena assegnata, a firma della presidente Antonella Caltabiano, si legge: «Gli animi forti sono come uragani che non si fermano davanti a nulla. Sono capaci di trasformare il dolore in forza… sono coloro che fanno la differenza».
Presenti i genitori di Valentina, Nino Salamone e Pina Ventura. Il riconoscimento è stato dato nell’ambito del gala per gli “Ambassadors 2019”, in cui l’associazione di Bronte ha conferito le onorificenze e allo stesso tempo ricordato le vittime di femminicidio.
Tra gli “ambasciatori” selezioni c’è il giornalista Simone Toscano, che per il programma “Quarto grado” si è occupato approfonditamente del caso della giovane di Biancavilla, per la cui uccisione la Corte d’assise di Catania ha condannato all’ergastolo Nicola Mancuso.
Oltre a Valentina, “Telefono rosa” ha voluto rendere omaggio alla memoria di Laura Russo, accoltellata nel 2014 a San Giovanni La Punta, Veronica Valenti, accoltellata nel 2014 a Catania, Giordana Di Stefano, accoltellata nel 2015 a Nicolosi con un riconoscimento ai rispettivi familiari.
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Fuori città
I cent’anni di nonna Rosa Leocata, uno sguardo dolce che sa di giovinezza
Trasferitasi 15 anni fa da Biancavilla in Lombardia: festeggiata dal Comune e dalla parrocchia di Parona
Sette anni fa si è trasferita da Biancavilla a Parona, comune di 1900 abitanti in provincia di Pavia, dove vive con la nuora. Adesso che ha compiuto 100 anni, nonna Rosa è stata festeggiata dal piccolo comune lombardo. Per lei si sono mossi l’amministrazione comunale e la comunità parrocchiale di “San Pietro Apostolo” con padre Riccardo Campari. Il sindaco Massimo Bovo, in fascia tricolore, ha omaggiato la signora Rosa con un mazzo di fiori e una targa ricordo. A fianco a lei, le nipoti Rossella e Ramona Lavenia, Alfio La Delfa e Alessio Leotta, i pronipoti Alice e Francesco, la nuora Eveline Leleu.
Una vita lunga un secolo, quella di Rosa Leocata, nativa di Adrano, ma trasferitasi nel 1927 a Biancavilla, dove ha incontrato l’uomo della sua vita. Dal matrimonio con il marito Placido Lavenia, noto per il suo salone di parrucchiere per uomini e donne, sono nati tre figli: Vincenzo, Carmelo e Santina.
Nel racconto della sua vita non mancano, certo, cicatrici e rimpianti. Rimasta orfana di madre, non ha completato la scuola e, ancora oggi, quando il pensiero torna alla sua infanzia, il suo sguardo si riempie di malinconia: «Se solo avessi potuto studiare…». Ma da bambina imparò presto a lavorare, per poi lavorare come sarta, mostrando una dedizione e un senso del dovere che sarebbero stati il filo conduttore della sua esistenza. Il dolore più grande: la morte prematura dei figli.
«Segnata da sacrifici, dolori, amore sconfinato e una forza d’animo che le ha permesso di attraversare il tempo con dignità e dolcezza. La sua – raccontano i nipoti – è la storia di una donna che ha saputo affrontare ogni avversità trasformandola in un gesto d’amore per chi le stava accanto».
«Un esempio di resilienza»
Nonostante la lontananza dalla Sicilia, a dispetto della sua età, sa maneggiare il tablet ed è solita leggere Biancavilla Oggi per tenersi informata sul suo paese d’origine.
«Nonna Rosa – raccontano ancora i familiari – non ha mai smesso di essere una presenza stabile e affettuosa per chiunque le sia vicino. La sua casa è il rifugio di ricordi dolci e amari, raccontati con una lucidità sorprendente e uno sguardo che, a 100 anni, ancora sa di giovinezza».
«La sua non è solo la testimonianza di un secolo di storia, ma è il simbolo di una donna che non si è mai lasciata piegare dalle difficoltà. Oggi, nella sua lunga vita, possiamo leggere l’essenza stessa della resilienza: la capacità di amare oltre il dolore, di donarsi senza riserve, di accogliere il futuro con un sorriso, nonostante tutto».
Ecco perché questo speciale compleanno ha anche il valore di una conquista. E un’occasione di affetto e gratitudine, che in questo giorno unisce Biancavilla e Parona: «Alla nostra nonna centenaria, l’augurio di continuare a essere l’anima gentile che ispira chiunque abbia la fortuna di conoscerla. Buon compleanno, Rosa: cento anni di te sono un regalo per tutti noi».
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