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«Muri da ricostruire, ma per favore evitate le “mascatterie” del passato»

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Signor Sindaco, signori dirigenti ed impiegati dell’Ufficio tecnico di Biancavilla.

Scrivo dopo l’ultimo crollo del muro di pietre di via Sant’Ambrogio, strada che porta all’imbocco della Ss 284. Quel muro, così come quello vicino la comunità di contrada Croce al Vallone, così come altri ancora nel nostro territorio, pongono il problema della ricostruzione degli stessi.

Gli ultimi muri decenti, sia architettonicamente che per ingegneria, sono stati fatti all’epoca dell’amministrazione Manna (in tutta la zona sud del paese e parte della zone Vigne). Con l’amministrazione provinciale di Nello Musumeci fu ricostruito, dopo diversi anni dal cedimento, un tratto di muro in curva lungo l’arteria che porta a Montalto, sottostante un antico palmento. Amministrazione provinciale Musumeci.

Tutto quello che è stato fatto dopo è stato solo obbrobrio dal lato architettonico. Non ci soffermiamo, poi, al lato ingegneristico.

Le nuove strade interne al paese, poi, sono state sistemate con basolato sottile e già staccate contro il basolato lavico di valore storico e robusto (sarebbe bastata una risistemazione di certi punti). Muri demoliti e ricostruiti (erano ottimi, vai a capire certi lavori inutili) all’inizio della Sp 44, a destra appena usciti dall’abitato e nella zona della diramazione Sp 167.

Ecco, desideravo richiamare la vostra attenzione alla ricostruzione: rifateli con le stesse pietre. Magari ancoratele, cementatele, ma non fate il muro di cemento armato e basta. Che questo paese abbia un po’ di decoro e di uniformità nelle recinzioni e nei muri di sostegno contro quello che si vede, a volte anche nel giro di pochi metri: blocchi di cemento, pietre alla rinfusa, mura di cemento armato, muri misti e di “mascatteria” urbana: tipo marmo o granito o pietra piastrella per decorazione. Grazie per l’attenzione e per l’ospitalità del direttore Vittorio Fiorenza.

GIOVANNI GRECO

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Così è ridotta la camera mortuaria del cimitero di Biancavilla: si intervenga

Segnalazione arrivata in redazione da un cittadino che ci ha inoltrato una foto più che eloquente

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L’immagine parla da sé, senza dovere aggiungere lunghe descrizioni. È l’interno della camera mortuaria di Biancavilla: il luogo in cui vengono sistemate le bare in attesa della tumulazione. Si presenta così con umidità, maiolica staccata dai muri e lasciata a terra, una parete fatiscente, la stessa in cui è appesa un’immagine della Madonna Addolorata.

A segnalarlo a Biancavilla Oggi è un cittadino biancavillese con l’auspicio che il Comune possa intervenire quanto prima e dare una sistemazione dignitosa al luogo.

Diversi anni fa, il Consiglio Comunale di Biancavilla aveva aggiornato il regolamento di polizia mortuaria. Un lavoro accurato che proiettava il cimitero in una dimensione di modernità. Prevede, per esempio, una sorta di “anagrafe” online di tutte le tombe e un’adeguata sistemazione della camera mortuaria, nel rispetto e con i simboli delle principali religioni. Un regolamento avanzato e “laico”, che però ancora oggi rimane lettera… morta.

AGGIORNAMENTO

(29.3.2024) Dal Comune di Biancavilla si fa sapere che la camera ardente del cimitero è stata ripulita. Dopo la segnalazione pubblicata dal nostro giornale, dal luogo è stata rimossa quella parte di maiolica che era crollata a terra.

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