Storie
Giuseppe “Peppe” Diolosà raggiunge la vetta mondiale dei barber a Parigi
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Giuseppe Diolosà, noto ed apprezzato parrucchiere biancavillese, ha conquistato il quarto posto al campionato mondiale per barber “Omc Global Award”, che si è tenuto a Parigi, presso l’Expo Porte de Versailles con 34 paesi partecipanti. Il giovane di Biancavilla, partito dal suo salone di via dei Mandorli, è arrivato nella capitale francese, conquistando il quarto posto. La delegazione italiana era formata da 32 professionisti, 15 dei quali siciliani e, tra questi, Diolosà.
Per lui, che già si è distinto in altre competizioni nazionali, arriva adesso questo riconoscimento internazionale prestigioso. L’organizzazione della competizione, la “Omc (Organisation Mondiale Coiffure)”, che raggruppa gli acconciatori professionisti di 50 paesi, è la più grande del mondo con oltre 2 milioni di utenti individuali ed esiste dal 1946. La competizione è consistita in taglio e piega di capelli della durata di 25 minuti.
Emozionatissimo Giuseppe Diolosà, che a Biancavilla Oggi (prima testata che già anni fa ne aveva segnalato e sottolineato il talento), affida il suo commento: «Questa vittoria la dedico a mia moglie Sara e a mia figlia Carlotta, a tutto il mio staff, a Carmelo Mazzaglia (giovane scomparso prematuramente, ndr) e alla città di Biancavilla. Un grazie va al mio modello, Stefano Papotto, e al mio braccio destro, Luca Cairone di Adrano, che ha fatto un lavoro da favola e che è stato qui con me a Parigi».
Qualche settimana fa, il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, aveva premiato Diolosà al palazzo comunale per i suoi successi professionali, donandogli il gagliardetto del Comune di Biancavilla.
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Storie
Da Biancavilla agli Emirati Arabi: lo chef Laudani e la sua “cucina creativa”
«Sono orgoglioso di essere “biancavilloto”, adoro gli arancini di Navarria: un sapore che mi porto dietro»
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È cresciuto e ha studiato in provincia di Bergamo, ma le sue origini sono di Biancavilla: «Un paese che porto sempre nel cuore». Antonino Laudani è uno chef affermato, ha girato mezzo mondo. La sua ultima tappa professionale è negli Emirati Arabi. La sua è una cucina creativa e raffinata, che risente della tradizione italiana e mediterranea: «Il risotto ai frutti di mare è un piatto che porto sempre con me». Le sue radici siciliane? Una bandiera che non lascia mai. Ovunque si sia trovato: dal Congo, dove a Brazzaville nel 2015 aprì il suo primo ristorante, alla Turchia e alla Spagna (come sous chef specializzato nei piatti italiani). Poi, in Inghilterra, durante l’emergenza Covid. Infine, negli Emirati Arabi, prima a Ajman e dopo a Ras al-Khaimah, ma con uno sguardo al futuro rivolto a Dubai.
«Oramai – dice Antonino Laudani a Biancavilla Oggi – sono quasi 3 anni che vivo e lavoro qui e dopo tanti anni di sacrifici e precedenti sofferenze lavorative sono finalmente riuscito a diventare chef di un ristorante e successivamente chef executive di un altro. Lavoro per un ristorante fine dining italiano, con cucina creativa. Mi occupo della parte di sviluppo del menù, costi, fornitori, gestione del personale in cucina. Mi piace molto essere arrivato a questo nuovo punto di partenza nella mia vita. Ho l’obiettivo di portare il ristorante dove lavoro ad alti livelli, ma per scaramanzia non anticipo niente».
Alle spalle, lo chef Antonino ha un lungo percorso, fatto con sacrifici e determinazione. «All’età di nove anni e mezzo – ci racconta – io e la mia famiglia ci siamo trasferiti da Biancavilla in provincia di Bergamo, a causa delle limitazioni lavorative che purtroppo la Sicilia offre. Feci il mio percorso di studi medio e poi superiore alberghiero a Bergamo. Ho lavorato in un ristorante della mia zona, purtroppo anche il nord Italia ha i suoi limiti ed il lavoro regolare era molto difficile da trovare. Così nel 2015 andai fuori dall’Italia».
Ma anche al di là dei confini nazionali, Laudani resta fortemente legato alle sue origini: «Sono molto orgoglioso di essere un biancavilloto, ho dei bei ricordi del mio paese natale. Quando posso, ritorno per trovare i miei nonni ed i mie zii. E soprattutto per mangiare gli arancini di Navarria: è un sapore che mi porto dietro sin da quando ero piccolo. Mi piace ricordare i momenti passati a camminare per la via principale di Biancavilla, ammirare la chiesa madre e la sua grande piazza. Purtroppo, devo ammettere che se non avessi lasciato la Sicilia e poi l’Italia non sarei forse arrivato alla posizione che attualmente ricopro».
Da qui, un appello dello chef Antonino Laudani: «Vorrei poter dire ai giovani ragazzi e ragazze di Biancavilla di prendere la decisione di migliorarsi e, se serve, anche a costo di lasciare il proprio paese. Non abbiate paura. Soffrirete un po’, per poi imparare e stare meglio in futuro. E questa cosa vi renderà estremamente forti e motivati».
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giosue cariola
11 Settembre 2018 at 12:45
Caro Giuseppe tantissimi complimenti per questa tua passione e per questo tuo talento.
continua cosi..