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Rifiuti lasciati in zona Ciancianella, aperta la “caccia” ai trasgressori

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Rifiuti abbandonati, senza alcun rispetto ambientale. Cumuli di ogni genere (da immondizia a bottiglie di vetro, da plastica a pannolini) scoperti dall’associazione Gepa, nell’ambito della vigilanza ambientale attuata sia nel centro abitato che nelle zone esterne. Anche in questo caso, tra i rifiuti sono stati trovati atti e documenti (come ricevute di ricariche telefoniche, prenotazioni di biglietti aerei e versamenti su postepay) con alcune informazioni e dati sensibili che possono fare risalire adesso a specifiche persone.

Continua così il controllo del territorio da parte dei volontari Gepa. Grazie alla stipula di una nuova convenzione con il Comune di Biancavilla, il gruppo guidato da Dino Petralia proseguirà una serie di sopralluoghi in materia ambientale ed ecologica, con particolare riferimento all’esposizione dei rifiuti nonché al rispetto del calendario e delle modalità di conferimento degli stessi.

L’attività verrà svolta in stretta sinergia con il comando della polizia municipale, che provvederà ad elevare le sanzioni amministrative o a deferire all’autorità giudiziaria coloro che si renderanno responsabili dei reati, a seguito di abbandono di rifiuti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Installazione antenna 5G, le suore salesiane: «Noi non c’entriamo niente»

Intervento delle Figlie di Maria Ausiliatrice a proposito dell’impianto sull’edificio in cui sono ospitate

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«Come Figlie di Maria Ausiliatrice esprimiamo comprensione per le preoccupazioni espresse. Siamo fiduciose che chi ha responsabilità e competenza prenda decisioni rispettose della sicurezza e della salute dei cittadini».

Lo scrivono in una nota stampa le Figlie di Maria Ausiliatrice di Biancavilla, a proposito della installazione di un’antenna 5G sull’edificio di via Mongibello in cui sono da sempre ospitate.

Sulla vicenda gli abitanti della zona hanno manifestato il loro dissenso e il Comune aveva presentato un ricorso contro l’installazione, bocciato dal Tar.

C’è chi ha chiamato in causa le suore salesiane, a sproposito. Ed ora arrivano le loro puntualizzazioni.

«La notizia dell’installazione delle antenne 5G – scrivono – ha destato ansia e preoccupazione per molti. Ci sembra doveroso fornire alcune chiarificazioni. La sede di via Mongibello è di proprietà dell’Ipab Casa del fanciullo “Francesca Messina”.
Tra l’Ipab e l’ente delle Figlie di Maria Ausiliatrice è in essere un comodato d’uso gratuito dei locali per l’abitazione delle suore e le attività pastorali da loro animate».

«L’azienda che sta provvedendo all’installazione delle antenne – viene specificato – non ha alcun contratto in essere né in forma diretta né indiretta con le Figlie di Maria Ausiliatrice. Circa un anno fa la direttrice dell’istituto ha ricevuto la semplice informazione della decisione in oggetto da parte dell’Ipab».

Le suore, dunque, non hanno alcun ruolo formale nell’iter per la collocazione dell’impianto. Resta il fatto che le entrate economiche destinate all’Ipab, per consentire sul proprio tetto l’installazione dell’antenna, non c’è dubbio che avranno un beneficio indiretto pure sulle Figlie di Maria Ausiliatrice. In mancanza di introiti, il mantenimento dell’immobile e l’ospitalità riservata alle suore potrebbero non essere così scontate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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